“Servono più fondi per i disabili e norme severe contro la violenza sulle donne”

La Chiesa italiana ha appena istituito un apposito ufficio nazionale per la disabilità, perché questo tema non è al centro dell'azione di governo?
“La disabilità è uno dei tanti temi abbandonati da questo Esecutivo. Parliamo di milioni di italiani che ogni giorno affrontano le difficoltà della loro vita senza avere il sostegno, l’aiuto e la vicinanza che meriterebbero di avere dalle Istituzioni. Dopo aver cancellato il ministero per la disabilità, Conte ha tenuto per sé la delega alla disabilità e aveva promesso che ci sarebbe stata la massima attenzione. La realtà è che non è arrivata nessuna risposta concreta per aiutare le famiglie e le persone disabili. Pensiamo alla pensione di invalidità: dopo i proclami e le promesse, è stata aumentata di poco più di un euro al mese. Una vergogna. La pensione di invalidità va raddoppiata, come FdI propone da tempo. Ad ogni livello, purtroppo, l’attenzione è molto bassa e chi vive con una disabilità è considerato come l’ultima ruota del carro. Le cito un esempio per tutti: da settimane FdI si sta battendo contro lo scellerato decreto di Zingaretti, che nella Regione Lazio ha deciso di tagliare le ore di assistenza domiciliare integrata ai disabili gravi e gravissimi. Parliamo di persone, in gran parte bambini, con problemi molto importanti, che hanno bisogno di cure continue e per i quali ci dovrebbe essere la massima attenzione. Invece, succede l’esatto contrario e per ragioni di bilancio queste persone vengono sacrificate e lasciate da sole”

L'Italia è in cima alla triste classifica europea dei femminicidi. Intanto però diminuiscono le denunce per stalking. Come si può ridare fiducia nello Stato alle donne vittime di violenza?
“Il fenomeno del femminicidio rimane una delle emergenze sociali più gravi che affrontiamo nella nostra Nazione: in media ogni due giorni viene uccisa una donna solo perché donna e per lo più questo accade nell'ambito delle relazioni sentimentali e familiari. L’attenzione deve essere massima e l’impegno deve essere sia sul piano culturale che giuridico. A partire dalla certezza della pena: nessuna scorciatoia e nessuno sconto per chi commetta violenza sulle donne. La normativa italiana c’è e si è rafforzata con l’introduzione del ‘codice rosso’, ma le leggi vanno implementate e rese operative concretamente. E le vittime che denunciano non vanno lasciate sole. Agli interventi normativi deve aggiungersi un impegno culturale, un cambio di passo e di mentalità ed educare al rispetto della donna”

L'Europa non ha inserito nella sua Costituzione le proprie radici cristiane. Perché l'Ue ha vergogna della propria identità?
“Roger Scruton, il grande filosofo britannico appena scomparso, ha coniato un termine: oicofobia, ovvero l'odio per la propria casa. L’Europa non crede più in se stessa, nella sua identità e nei valori che l’hanno fatta grande nei secoli, e siamo noi i primi a negare ciò che siamo. Il risultato è che l’Europa è in balia di un laicismo distorto, che cancella i simboli della tradizione cristiana ma che spalanca al contempo le sue porte all’Islam più intransigente e a chi vorrebbe applicare la sharia anche a casa nostra. Noi crediamo, invece, che questo sia il tempo di riscoprire e recuperare la fierezza per quello che siamo. Da questo punto di vista, il 2020 è un anno molto particolare perché celebriamo i cento anni dalla nascita di San Giovanni Paolo II, il Santo d’Europa. Nel corso del suo lungo pontificato, Karol Wojtyla ha affrontato tantissime volte il tema dell’Europa e delle sue radici cristiane. Non smise mai di dirlo: non c’è Europa senza cristianesimo e solo un’Europa che riscopra le sue radici potrà essere all’altezza delle sfide del Terzo millennio. Memorabile fu il “grido” che pronunciò nel 1982 a Santiago de Compostela: «Grido con amore a te, antica Europa: “Ritrova te stessa. Sii te stessa. Riscopri le tue origini. Ravviva le tue radici. Torna a vivere dei valori autentici che hanno reso gloriosa la tua storia e benefica la tua presenza negli altri continenti”». Parole che ancora oggi hanno una potenza straordinaria e che abbiamo il dovere di ricordare. Un altro grande, Goethe, diceva: «L’Europa è nata in pellegrinaggio e il Cristianesimo è la sua lingua materna». Aveva ragione: noi dobbiamo riprendere quel cammino e riappropriarci della nostra lingua, che è la lingua della sacralità della vita, della difesa della famiglia naturale, della laicità dello Stato”

Da madre quali politiche per la genitorialità ritiene più urgenti?
“Serve una rivoluzione complessiva del welfare, che rimetta al centro la famiglia e la natalità. Sono tante le proposte che Fratelli d’Italia porta avanti da anni: asili nido gratuiti per tutti e aperti con orari di apertura fino alla chiusura di negozi e uffici, e con un sistema di rotazione anche d’estate, congedo parentale retribuito al 100% i primi sei mesi e all'80% i primi sei anni, reddito infanzia con assegno familiare di 400 euro al mese per i primi sei anni di vita di ogni minore a carico, quoziente famigliare e Iva al 4% sui prodotti per la prima infanzia. Le misure economiche, però, non bastano. Bisogna lavorare sul tessuto culturale e lanciare un messaggio controcorrente, soprattutto alle generazioni più giovani: mettere al mondo un bambino non è un freno alla tua carriera o alla tua vita, ma è un valore aggiunto, un tesoro inestimabile. Diventare madre è la cosa più bella che mi sia capitata e non riuscirei più ad immaginarmi senza Ginevra. Essere genitore è qualcosa di straordinario, che non toglie niente alla tua vita ma ti arricchisce e arricchisce chi hai vicino”