Sign no More è il titolo dell’album di esordio con cui i Mumford and Sons hanno iniziato la loro scalata verso il successo. Nel loro repertorio pochi elementi ma essenziali: un sound folk-indie che ha aperto le frontiere al nuovo genere dai toni caldi e tradizionali della campagna ma allo stesso tempo originali, una tecnica musicale eclettica e spiazzante ma soprattutto un’estrema semplicità che in un contesto così artificiale quale è il mondo dello lo spettacolo si presenta come una vera carta vincente.
I quattro ragazzi del West London hanno definitivamente conquistato il pubblico con il secondo album dal titolo provocatorio “Babel”, confermando passione, semplicità, una ventata di freschezza ma soprattutto una grande capacità comunicativa. La band si prepara ora ad un’altra importante tappa: il 4 maggio uscirà il cd “Wilder Mind” destinato a confermare la fama che il gruppo inglese ha acquistato in pochi anni su scala mondiale. Il nuovo repertorio è stato anticipato a quei fan che ieri si sono raccolti a Brighton al Dome Corn Exchange per un concerto fuori dalle righe, dove la band ha chiesto al suo pubblico di non portare cellulari in sala per evitare di registrare le performance e scongiurare il leak anticipato delle attesissime canzoni del nuovo album.
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