Baglioni allestisce l'Ariston: “E' un Festival di canzoni”

La ricetta musica e musicisti che aveva fatto risultare vincente il Festival della passata edizione è ancora la combo scelta da Claudio Baglioni per la sua seconda kermesse consecutiva. Di sicuro, ha precisato il direttore artistico nella conferenza della vigilia, “non sarà un festival politico” o almeno, precisa, “non nell'accezione che si può pensare”. Il cantautore romano lo ribadisce con forza: il suo sarà un Sanremo basato solo sulle canzoni. Anzi, svela che “quando mi hanno chiamato, ho chiarito che con me non ci sarebbe stata la parte di costume e di spettacolo, che c'era stata con i conduttori classici”. Intrattenimento? Certo, ci sarà, ma in quei frangenti “vincerà la leggerezza”. Sul fattore musciale Baglioni insiste, parla di un Festival della canzone italiana ma che, al suo interno, avrà un che di internazionale. E non tanto sul piano degli ospiti visto che, l'ultima volta, aveva detto che di proposte interessanti da grandivi di oltreoceano ancora non ne erano arrivate. I nomi internazionali, dice Baglioni, ce li abbiamo in casa nostra: “Bocelli che si esibirà è un artista internazionale, così come Riccardo Cocciante. Me l'hanno detto anche i musicisti del jazz, la canzone è una testa d'ariete per far entrare la musica nel cuore della gente”.

De Santis: “Non solo tradizione”

E in quello che sarà il Festival degli esordienti (ben 10, chi da solo chi in coppia con un veterano), il presentatore-direttore artistico (nonché cantante aggiunto) spiega che questo Sanremo “sarà simile a quello dell'anno scorso, l'orchestra siederà in un golfo mistico, il teatro non sarà mai così grande. La scenografia è stata disegnata da Francesca Montinaro, come una grande onda. Duccio Forzano ha una grande dotazione per le ripresa”. Un Ariston vestito in maniera simile a quello del 2018 dunque, eppure qualche pulce nell'orecchio la metta la direttrice di Rai 1, Teresa De Santis, che ironizza anche sui presunti screzi tra lei e il presentatore: “Ci misuriamo con simpatia e anche qualche battuta spiritosa. Il lavoro di Claudio è un lavoro di grandissima importanza. Claudio ha fatto un lavoro molto coraggioso, ha scelto non solo prodotti della tradizione sanremese, ma prodotti di frontiera. Sarà un festival pieno di mille spunti”.

Bisio e Raffaele

Capitolo polemiche. Ce n'è stata più di qualcuna in questi giorni, specie dopo l'esternazione sui migranti fatta nella conferenza di presentazione. Baglioni parla di musica e su questo cerca di chiarire: “Tutte le giurie e le commissioni sono fallibili, tutti hanno diritto a far sentire i propri brani, e se poi non succede possono dire che sono stati censurati. Il Festival è più importante di tutti noi”. A dissipare il resto delle nubi ci pensa Claudio Bisio, spalla maschile… no, protagonista aggiunto: “L'anno prossimo faccio 40 anni di carriera e non credevo che fosse così Sanremo. Federica Pellegrini mi raccontava delle Olimpiadi, per fare cento metri si preparano anni. Io provo da due e non vedo l'ora di tuffarmi sul palco”. E precisa: “Non parlerò di migranti ma di neanche della crisi del Venezuela, né dello spostamento del polo magnetico e neanche della Juventus e dei rigori mancati”. Stessa lunghezza d'onda di Virginia Raffaele, alla terza apparizione all'Ariston, la seconda in veste di conduttrice: “Non vorrei essere banale ma per me è un regalo essere qui, l'anno scorso ho fatto cinque minuti stavolta dobbiamo fare 25 ore, spero di essere all'altezza e di divertirmi”. Ed è su di lei, che rivela l'ammirazione di sua mamma per il cantautore, che Baglioni ironizza sul suo presunto conflitto d'interesse: “Ti ho chiamata, questo è l'unico che ho”.