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Addio a Pippo Caruso, direttore d'orchestra di Sanremo

Direttore d'orchestra, arrangiatore, musicista ma anche creatore di temi e personaggi, nonché spalla pluridecennale del grande Pippo Baudo: tutto questo e molto altro è stato Pippo Caruso, volto televisivo che, a partire dagli anni 70, ha portato avanti un sodalizio storico con il presentatore siciliano. L'artista, anch'esso nativo del catanese come il suo collega e amico, si è spento all'età di 82 anni lasciando di sé una carriera spesa in tv, da Canzonissima, dove esordì sul piccolo schermo nel 1973, fino alle orchestre Rai di Roma e Milano, quasi sempre in collaborazione con Baudo che, fin dai tempi dell'Università, aveva formato con lui un sodalizio artistico fra i migliori del panorama televisivo nazionale degli anni 70.

La carriera

Ed è stato proprio Pippo Baudo ad annunciare la scomparsa del musicista catanese: “Ha segnato la storia della nostra canzone, un’epoca importante dello spettacolo e della cultura in Italia – ha affermato l'ex presentatore -. Con lui se ne è andato un amico fraterno”. Un messaggio concluso dall'esternazione e dalla condivisione di un sentimento fraterno, frutto di una collaborazione proseguita per anni nel successo, umano oltre che artistico: “Sono distrutto per la perdita di un carissimo amico”. Per qualcuno, Pippo Caruso era D'Artagnan, per via di quei baffetti alla francese che avevano spinto il grande pubblico a identificarlo con il noto personaggio del romanzo di Alexandre Dumas padre; per altri è stato semplicemente Pippo, accompagnato dal suo cognome che, scandito negli annunci baudiani di tanti Sanremo (ovviamente introdotto come direttore d'orchestra), è entrato nell'immaginario popolare del nostro Paese. Sì, perché da Canzonissima in poi,Caruso ha diretto le orchestre della kermesse canora italiana, creato le colonne sonore di alcuni dei più noti programmi fra i decenni 1970-1980, tra i quali Fantastico, Serata d'onore e Domenica In.

L'eredità di Pippo Caruso va ben oltre il semplice ricordo. Di lui resteranno anche alcuni brani memorabili, piccoli pezzi musicali destinati a occupare un posto di rilievo nella nostra cultura televisiva, dalla sigla di Fantastico 7 (cantata da Lorella Cuccarini e Alessandra Martines) fino al jingle sanremese Perché Sanremo è Sanremo, per arrivare alla sigla animata di Johnny il Bassotto. D'altronde, l'identità culturale di un Paese passa anche da cose semplici, capaci però di lasciare un ricordo indelebile.

redazione

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