Manovra, Tajani: “No al salario minimo, sì a stipendi e pensioni più ricche”

"Con la manovra dobbiamo gettare le basi per la crescita. No al salario minimo": così il vicepremier Antonio Tajani

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Foto di martaposemuckel da Pixabay

Il vicepremier Antonio Tajani commenta la manovra: “Dobbiamo gettare le basi per la crescita. No al salario minimo. Bene Franco alla Bce”. Lunedì si riunirà il Consiglio dei ministri.

Manovra, Tajani: “No al salario minimo, sì a stipendi e pensioni più ricche”

“Con la manovra dobbiamo gettare le basi per la crescita. Il primo intervento è il taglio del cuneo fiscale, in modo da aiutare sia i lavoratori che le imprese che producono lavoro. Ma il secondo deve riguardare le pensioni. Noi di FI vogliamo tutelare i pensionati che sono al di sotto della soglia minima. Il nostro obiettivo è arrivare a 1000 euro al mese entro la fine della legislatura”. Così al QN il vicepremier Antonio Tajani. “Per trovare i soldi – dice ancora – si può lavorare sulle liberalizzazioni: si può puntare sulla privatizzazione delle municipalizzate e dei porti ma anche su una spending review intelligente”.

Sul salario minimo “credo nell’economia sociale di mercato: meno Stato c’è, meglio è. I salari in Italia sono bassi, ma il salario minimo fissato per legge li abbasserebbe ancora di più. Noi puntiamo al ‘salario ricco’. Vogliamo che i lavoratori guadagnino di più. La nostra proposta è chiara: un salario frutto della contrattazione collettiva, l’adeguamento dei contratti pirata alla contrattazione collettiva e la detassazione di straordinari, domeniche, festivi, tredicesima e premi di produzione”. Al salario minimo per legge “restiamo contrari”.

Per la Bce l’ex ministro Franco “è un nome di altissimo livello. Sostengo in pieno la proposta”. L’Italia a suo avviso dovrebbe insistere per un cambio di marcia della Bce perché “l’aumento dei tassi d’interesse è all’origine delle difficoltà attuali”. 

Fonte: Ansa