Il primo trimestre del 2020 è stato interessato solo in parte dalla diffusione del virus, il Pil dell’Eurozona ha segnato -3,8% e gli indicatori e le indagini congiunturali segnalano “una contrazione senza precedenti“. I dati di aprile suggeriscono che “tale effetto sarà probabilmente persino più grave nel secondo trimestre”. E’ quanto emergenze dal bollettino economico diffuso dalla Bce, la Banca centrale europea.
Il Consiglio della Bce scrive che gli acquisti di debito con il programma per l’emergenza pandemica (Pepp) “continueranno ad essere effettuati in maniera flessibile nel corso del tempo e finché il Consiglio direttivo non avrà ritenuto conclusa la fase critica legata al coronavirus. Inoltre, il Consiglio ribadisce “il massimo impegno a fare tutto ciò che sarà necessario nell’ambito del proprio mandato per sostenere tutti i cittadini dell’area dell’euro in questo momento di estrema difficoltà”. La crisi pandemica, che ha arrestato gran parte dell’attività economica, provocherà una caduta del Pil dell’Eurozona compresa fra -5 e -12%: “con la graduale rimozione delle misure di contenimento, si verificherà una ripresa dell’attività economica, la cui rapidità e portata restano tuttavia fortemente incerte”.
“Il deterioramento degli indicatori dei consumi è senza precedenti”: lo scrive la Bce a proposito degli effetti della pandemia e dei lockdown sull’attività economica dell’Eurozona. “Lo shock provocato dal COVID-19 – scrive la Bce nel Bollettino economico – ha prodotto un effetto diretto attraverso il razionamento di diverse componenti di spesa. Gli effetti indiretti dovrebbero concretizzarsi attraverso l’impatto sul reddito, sulla ricchezza e sull’accesso al credito. Inoltre, la domanda repressa può avere un impatto positivo una volta revocate le misure di contenimento. L’impatto nel medio periodo sui consumi privati dipende dalla durata dei lockdown, dal ritmo di allentamento delle misure, dai cambiamenti del comportamento delle famiglie e dall’efficacia delle politiche pubbliche“.
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