Serata complicata per il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, in Commissione bilancio alla Camera, dove è in corso la discussione sul maxiemendamento alla Manovra appena approvato (con fiducia) a Palazzo Madama: Mi avete massacrato per un'ora e non mi fate parlare, mi avete criticato per un'ora potrò rispondere alle critiche o no?”, ha gridato il titolare del Mef dopo una disputa con il suo predecessore, Pier Carlo Padoan, il quale aveva attaccato Tria e, per estensione, l'attuale esecutivo italliano: “Siete stati bravi a non entrare in una procedura con debito in maggio – ha detto il ministro Tria – cercando un occhio benevolo della Commissione europea. Quello stesso occhio benevolo, in un certo senso, lo abbiamo ottenuto anche noi. Ma è chiaro che la situazione non è facile: dovremo lavorare a lungo. Non cadiamo dalle nuvole”.
Ma il lungo passaggio in Commissione ha visto Tria discutere anche di altri temi presenti in Manovra, a cominciare da quelli chiave: “Per quota 100 si confermano l'impianto e l'impatto della riforma. Si potrà andare in pensione con 62 anni e 38 di contributi senza alcuna riduzione dell'assegno pensionistico. I dettagli saranno stabiliti con un apposito collegato alla Manovra, anche in questo caso a inizio del prossimo anno. E' vero che andando in pensione in anticipo l'ammontare dell'assegno sarà inferiore, ma soltanto perché sono stati versati meno contributi, ma se ne usufruirà per un periodo più lungo”. Poi, nuovamente in risposta a Padoan, spiega che “la procedura d'infrazione per il debito non è scattata in maggio perché per il 2020 si prevedevano 20 miliardi di salvaguardie Iva. Il sentiero stretto non ha portato a niente perché il debito sta là e il problema è evitare la procedura d'infrazione sul debito gravissima, che deriva da quello che avete lasciato a maggio”.
Partenza a marzo, a ora, confermata per il reddito di cittadinanza: “L'erogazione al ribasso” prevista nel 2019 in 7,1 miliardi per il reddito di cittadinanza non ne modifica “minimamente la portata” e la partenza resta prevista “tra fine marzo e il primo aprile. Il differimento della partenza della misura e l'affinamento delle stime contenute nella relazione tecnica circa il numero effettivo dei richiedenti lasciano invariata la platea potenziale”.
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