La Sea Watch3 ha avuto l'indicazione di dirigersi verso il porto di Catania dopo giorni nelle acque a largo di Siracusa. E' arrivato il via libera del ministero dell'Interno. Tutto rimandato alle luci di domani però, visto che un guasto tecnico (precisamente al verricello dell'ancora) ha bloccato l'imbarcazione a diverse miglia al largo della costa. Il problema richiederà almeno un paio d'oro per essere risolto, dopodiché la nave ripartirà alla volta di Catania, con arrivo previsto alle 8 di domani.
Il Tribunale per i minorenni del comune etneo ha già disposto “provvedimenti di nomina di tutore per ciascuno dei minori presenti” a bordo “al fine delle attività di tutela previste dalla disciplina interna e dalla normativa internazionale”. Lo sbarco a Catania, dunque, è legato proprio alla presenza di centri ministeriali per l’accoglienza di minori. Le operazioni di discesa dei migranti nel porto di Catania sarebbero dovute iniziare già in serata ma, visto l'inconveniente occorso alla Sea Watch, il tutto è rimandato a domani.
Il Viminale ha deciso, inoltre, che i maggiorenni verranno trasferiti subito all’hotspot di Messina dove saranno identificati per poi essere smistati tra Romania, Lussemburgo, Germania, Francia, Malta e Portogallo. Sono questi sei, infatti, i Paesi europei che si sono resi disponibili alla redistribuzione dei 47 migranti a bordo della Sea Watch oltre all'Italia. Un risultato rivendicato dal ministro Matteo Salvini che ha scritto: “Missione compiuta! Ancora una volta, grazie all'impegno del governo italiano e alla determinazione del Viminale, l'Europa è stata costretta a intervenire e ad assumersi delle responsabilità. Sei Paesi hanno accettato di accogliere gli immigrati a bordo della Sea Watch3, coordinandosi con la Commissione europea: si tratta di Francia, Portogallo, Germania, Malta, Lussemburgo e Romania”. Il vicepremier leghista ha inoltre espresso l'auspicio che “in base alla documentazione raccolta, venga aperta un'indagine per fare chiarezza sul comportamento della Ong“.
Sulla vicenda ha parlato anche il premier maltese, Joseph Muscat che ha confermato l'intenzione del suo governo di accogliere alcuni dei 47 migranti anche nell'isola nel Mediterraneo: “Non credo – ha dichiarato – che si porrà una questione problematica sui numeri. Per il momento si è solo discusso di una questione di principio, quella per cui tutti devono rispettare le regole; se esiste un obbligo bisogna adempiere, ma anche le Ong devono essere responsabilizzate“.
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