Il Pm milanese Alfredo Robledo “ha accettato l’assegnazione ad altro ufficio giudiziario”. Lo ha annunciato il vicepresidente del Csm, Legnini, intervenendo sullo scontro alla Procura di Milano tra Robledo e il procuratore capo Bruti Liberati. Questa soluzione “condivisa da tutti i soggetti consiliari competenti” ha spiegato Legnini “non preclude l’accertamento di eventuali responsabilità”, che saranno definite “in ambito disciplinare”. A tal proposito il Csm eserciterà le proprie prerogative “in modo determinato e celere”.
Proprio ieri era arrivato il no da parte di palazzo dei Marescialli al trasferimento di Robledo a Venezia. Secondo il Consiglio superiore della Magistratura mancavano i presupposti per lo spostamento in altra sede. In particolare l’ufficio giudiziario veneto non ha un numero sufficiente di posti scoperti e, di conseguenza, non può richiedere nuovi giudici. Il trasferimento a Venezia di Robledo sarebbe servito ad allontanarlo da Bruti Liberati con il quale, da diversi mesi, i rapporti sono al minimo storico. Il procuratore aggiunto sarebbe dovuto rimanere nella sede veneta sino al pensionamento del procuratore capo di Milano.
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