Sbloccacentieri bocciato da Raffaele Cantone. Nella sua relazione davanti al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, il presidente dell'Anac ha criticato le “numerose e sostanziali modifiche” al dl. Tra queste, la previsione di una soglia abbastanza alta (150 mila euro) entro la quale adottare una procedura molto semplificata (richiesta di soli tre preventivi), che aumenterebbe “certamente il rischio di scelte arbitrarie, se non di fatti corruttivi”.
Non solo, nuove norme in materia di appalti rischiano di influire anche “sui poteri dell'Anac, prevedendo il ritorno al regolamento attuativo in luogo delle linee guida dell'Autorità“. Quest'ultima costretta a vedere sempre di più il suo Codice sulle commesse pubbliche “trasformato nella causa di gran parte dei problemi del settore e non solo”. Per Cantone, insomma, lo Sbloccacantieri non è pericoloso in sé ma contiene “aspetti pericolosi”.
Tutto questo a fronte di un aumento del +56,5% delle interdittive antimafia (573 nel 2018) emesse dalle prefetture nel 2018 rispetto al 2015: “Un segnale – ha commentato il presidente dell'Anac – di quanto le organizzazioni criminali stiano infiltrando l'economia legale“.
Un altro tema da affrontare, per Cantone, è quello sui conflitti di intereresse e “allo stato le armi per sterilizzarli sono decisamente spuntate. In tante occasioni – ha spiegato – sono state segnalate possibili e gravi situazioni di conflitti di interesse anche strutturale e l'Autorità si è dovuta limitare a rilevarne l'esistenza e a evidenziarla all'amministrazione con una semplice richiesta di rimuovere il conflitto”.
Ma a garantire il suo impegno, su questo argomento Bonafede: “Saremo i primi a scrivere la legge sul conflitto di interessi”, ha asicurato il Guardasigilli. A dirsi soddisfatto per l'approvazione del decreto è anche il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, il quale ha precisato che “per il governo l'approvazione al Senato è un giro di boa passato con successo”. Salvini, da parte sua, ha respinto l'analisi di Cantone: “Siamo orgogliosi di offrire agli imprenditori e agli amministratori locali regole più semplici, efficaci e trasparenti – ha detto il vicepremier -. Restano incomprensibili le critiche di chi vorrebbe burocrazie e procedure più complicate perché lì più facilmente trovano spazio corruzione e illegalità“. Ma per il leader del Pd, Nicola Zingaretti “quello approvato al Senato non è uno sblocca cantieri ma un 'blocca Italia', un provvedimento di corto respiro, pasticciato e confuso per trovare una sintesi tra gli interessi di Lega ed M5s”.
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