Un Matteo Salvini raggiante si presenta ai cronisti in via Bellario, a poche ore dalla chiusura dello spoglio che dovrebbe sancire il trionfo della Lega.
Egli parla di una “vittoria straordinaria” che “ci carica di orgoglio, gioia e responsabilità”. “Qualcuno qua dentro avrebbe prononistaco la Lega al 18%?”, chiede con il sorriso il leader del Carroccio ai giornalisti, molti dei quali stranieri. In pochi avrebbero previsto una così alta percentuale: il record storico precedente per la Lega era stato il 12%.
“Milioni di italiani – prosegue Salvini – ci hanno chiesto di prendere per mano il Paese e liberarlo dalla precarietà e dall'insicurezza. Lo vedo come un voto per il futuro, gli italiani hanno premiato il futuro, ringrazio la Lega che ha scelto di crescere”. “Abbiamo guardato negli occhi gli italiani, stretto le loro mani, e questo ha fatto la differenza”, aggiunge. Il segretario leghista legge questo trionfo come un segnale in chiave europea, contro i vincoli dell'Ue e “contro speculatori” e “burocrati”. E precisa: “Non è un voto isolazionista, siamo in Europa, ma vogliamo un'Europa che riconosce i popoli, le libertà, le autonomie, le lingue…“.
Salvini esclude “alleanza strane” e “governi minestrone”: allontana così l'ipotesi di un accordo Lega-M5S. “La squadra con cui ragionare e governare è quella di centrodestra”, ha quindi sottolineato Salvini. “Non mi piace cambiare squadra a partita in corso” e – aggiunge – “sono uno che mantiene la parola data e l'impegno preso riguarda la coalizione di centrodestra, che ha vinto e che può governare“.
Salvini non manca di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Accusa alcuni media di aver fatto cattiva informazione sulla Lega, dipingendola come partito “populista, sovranista, razzista, fascista, nazista…”.
E il flop del centrosinistra? “Non commento le debacle altrui”, afferma Salvini. Ma ci tiene a sottolineare che “l'arroganza di Renzi è stata punita”. Il leader del Carroccio è tornato anche sulla sua manifestazione pubblica della fede di sabato 24 febbraio, a Milano: “Mi porto dietro il rosario che qualcuno aveva frainteso, ma che invece ci ha accompagnato e ci accompagnerà”.
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