Politiche e Regionali: come si vota il 4 marzo

Oltre 46 milioni di Italiani sono chiamati alle urne il 4 marzo per l'elezione del nuovo Parlamento. Le “regole del gioco” sono dettate dal Rosatellum, legge elettorale entrata in vigore il 3 novembre 2017. 

La legge elettorale

Il sistema è complesso e proviamo a riassumerlo. Il 37% dei seggi è assegnato con sistema maggioritario (232 alla Camera e 116 al Senato) a turno unico in altrettanti collegi uninominali (in sostanza risulta eletto in ciascun collegio il candidato più votato). Il 61% dei seggi (rispettivamente 386 a Montecitorio e 193 a Palazzo Madama) è ripartito proporzionalmente tra le coalizioni e le singole liste che abbiano superato le previste soglie di sbarramento; la ripartizione dei seggi è effettuata a livello nazionale per la Camera e a livello regionale per il Senato. 

Come si vota alle Politiche

Fatta questa breve premessa entriamo nel dettaglio. Per le politiche si vota con due schede: una (rosa) per la Camera riservata a tutti gli elettori che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età e una (gialla) per il Senato destinata solo a chi abbia almeno 25 anni. Si lasciano tessera e documento agli scrutatori, si deposita tutto quello che non è consentito detenere mentre si eprime la preferenza (ad esempio smartphone e tablet), si prende la matita copiativa e si entra in cabina. Ogni scheda riporterà in un rettangolo il nome del candidato nel collegio uninominale. Nella parte sottostante ci sarà il simbolo della lista o delle liste collegate al candidato uninominale, con a fianco l'elenco dei candidati nel collegio plurinominale. Il metodo di voto è semplicissimo: si barra solo il simbolo del partito prescelto, estendendo così il voto anche al candidato uninominale collegato. Oppure può apporre un segno su un candidato uninominale, e il voto si estenderà alla lista o liste collegate in misura proporzionale alle preferenze ottenute nel collegio da ogni singola lista. Il voto è valido anche se si appone il segno sia sul candidato uninominale che sulla lista o su una delle liste collegate. Attenzione: non è possibile il voto disgiunto, cioè votare per un candidato uninominale e, nel contempo, per una lista collegata a un altro candidato. Farlo comporterà l'annullamento della scheda in sede di scrutinio. Poiché il candidato di ogni partito è unico per il singolo collegio non sono previste preferenze, quindi il nome del rappresentante scelto non va scritto

La novità

La novità a partire da quest'anno (che riguarda anche le Regionali) è rappresentata dal tagliando antifrode, in sostanza un codice alfanumerico che serve a verificare la corrispondenza fra la scheda consegnata prima del voto e quella da inserire nell'urna. Di conseguenza dopo essere usciti dalla cabina l'elettore non potrà inserire la scheda nell'urna ma dovrà obbligatoriamente consegnarla al presidente di seggio, il quale provvederà a staccare il tagliando, a controllare la corrispondenza, e successivamente a inserirla. 

Regionali

Le regioni hanno autonomia nell'adozione di una propria legge elettorale, in alternativa il voto per la scelta del governatore e il rinnovo del Consiglio è regolato dalla legge Tatarella del 1995, improntata in senso maggioritario e presidenziale. Gli elettori di Lazio e Lombardia oltre alla scheda rosa e gialla per le politiche ne riceveranno anche una verde per le regionali. Qui il sistema di voto, abbiamo detto, cambia e bisogna stare attenti. Si può votare il solo candidato presidente (barrando il nome riportato al lato della coalizione che lo sostiene), in questo caso il suffragio non si estende alle liste collegate. Si può votare solo un partito, in questo caso il suffragio di estende, però, al presidente sostenuto dalla lista scelta. Si possono esprimere una o due preferenze per il consiglio regionale (se 2 devono essere un uomo e una donna). Infine c'è il voto disgiunto: mettiamo che io voglia eleggere il presidente Mario Fucsia (sostenuto dalla coalizione A) ma voglia anche che in Consiglio sieda il candidato Arturo Blu (che però è del partito B). In questo caso dovrò barrare solo il nome del candidato presidente Fucsia e affianco al simbolo del partito B scrivere il nome “Arturo Blu”. Con questo meccanismo sosterrò tanto il candidato presidente che il singolo aspirante consigliere di un partito diverso

Malati, disabili e detenuti

Chi è in ospedale o casa di cura può votare nel luogo di ricovero. Gli elettori diversamente abili con grave impedimento fisico, come ciechi o affetti da paralisi, possono essere accompagnati nella cabina elettorale. Chi dipende da apparecchiature elettromedicali, può votare a casa. Anche i detenuti possono votare, dopo aver inviato al sindaco una dichiarazione con l'attestazione del direttore dell'istituto.

Scrutinio

Alle ore 23 di domenica, chiuso l'accertamento del numero dei votanti inizierà lo spoglio delle schede del Senato; a seguire si effettuerà quello della Camera. Per le Regionali lo scrutinio inizierà alle 14 di lunedì 5 marzo.