Oettinger avvisa l'Italia: “Penalità se non versa i contributi”

Tutti gli Stati dell'Ue si sono assunti l'obbligo di pagare i contributi nei tempi stabiliti. Tutto il resto sarebbe una violazione dei trattati che comporterebbe penalità”. E' in un'intervista concessa al quotidiano tedesco 'Die Welt' che il commissario al bilancio dell'Unione europea, Gunther Oettinger, torna a parlare dell'Italia e della minaccia di veto sull'approvazione del bilancio comunitario, già palesata nel corso dell'eurosummit dello scorso giugno e tornata alla ribalta in relazione al caso Diciotti, fonte di un contenzioso fra Roma e Bruxelles per il mancato supporto dell'Europa: “L'Italia – ha spiegato Oettinger – ha conquistato il nostro appoggio nell'affrontare la crisi migratoria e le sue conseguenze, posso solo mettere in guardia Roma dal mischiare la questione migratoria con il bilancio Ue”.

L'attrito Roma-Bruxelles

Era stato in particolare il vicepremier Di Maio ad avanzare la possibilità di non versare più i contribuiti se Bruxelles non si fosse mossa, come promesso, a sostegno dell'Italia sulla questione Diciotti: “Se domani (il 24 agosto scorso, ndr), dalla riunione della Commissione europea, non esce nulla sulla Diciotti e la redistribuzione dei migranti, allora io e il Movimento 5 stelle non saremo più disposti a dare all'Unione europea 20 miliardi ogni anno”. Parole alle quali l'Ue aveva risposto qualche ora dopo con il portavoce della Commissione europea, Alexander Winterstein, spiegando che “in Europa le minacce non servono a niente e non portano da nessuna parte. Il solo modo per risolvere le cose in Europa è lavorare insieme in modo costruttivo e di buona volontà. Ed è quello che la Commissione cerca di fare da tempo”.

La versione di Oettinger

Lo stesso commissario, qualche giorno fa, aveva commentato le esternazioni del governo italiano sulla possibilità di interrompere il versamento delle quote all'Unione europea in virtù dello scarso interessamento alla vicenda Diciotti. Parlando a 'Politico.eu', Oettinger aveva sottolineato, riferendosi ai citati 20 miliardi come contributo italiano, che “dobbiamo correggere le cifre: non sono 20 miliardi di euro l'anno. L'Italia contribuisce con 14, 15, 16 miliardi in un anno. Se si tiene in conto ciò che ottiene dal bilancio Ue, il risultato è un contributo netto di 3 miliardi l'anno”. Sulla questione ha comunque precisato che “non abbiamo intenzione di reagire su base quotidiana. Se lo facessimo, avremmo molto lavoro da fare”.