Nuovo richiamo dalla Banca centrale europea diretto all’Italia: nel suo bollettino di dicembre la banca lancia un nuovo monito al Bel Paese, ricordando che per il 2015, l’Italia prevede un rapporto deficit/Pil al 2,6%, “meno severo rispetto all`obiettivo dell’1,8% del Pil stabilito nell’aggiornamento del programma di stabilità del 2014”.
Il documento, come ogni mese, fa anche il punto della situazione sull’economia: “I dati più recenti e i risultati delle indagini congiunturali pervenuti fino a novembre confermano il quadro di un profilo di crescita più debole nel prossimo futuro. Nel contempo, permangono le prospettive di una modesta ripresa dell’economia nell’area dell’euro”.
“E importante – si legge nel bollettino di dicembre – assicurare il pieno rispetto dei requisiti del Patto di stabilità e crescita e della regola del debito per non mettere a repentaglio la sostenibilità delle finanze pubbliche e preservare la fiducia dei mercati”. Contro i rischi derivanti da un periodo troppo prolungato di bassa inflazione, il consiglio direttivo della Bce “rimane unanime” nel suo impegno a mettere in campo “ulteriori strumenti non convenzionali nel quadro del proprio mandato”.
“I Paesi facciano loro parte – hanno spiegato gli esperti della Bce – le riforme siano credibili. La politica monetaria accomodante messa in campo “contribuisce a sostenere” la ripresa nell’Eurozona però anche i Paesi devono dare un “contributo decisivo”. “E’ fondamentale – si legge nel documento – che le riforme strutturali siano credibili ed efficaci per incoraggiare gli investimenti ed anticipare la ripresa”.
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