Milleproroghe incassa l’ok della Camera, ora la parola passa al Senato

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Si prospetta quasi un anno da record per Renzi, infatti quella del dl Milleproroghe è la 33esima fiducia che chiede il premier, la 34esima è quella incassata al Senato il decreto Ilva. Oggi la Camera ha approvato con 280 sì e 96 no il decreto legge MIlleproroghe, sul quale ieri il governo aveva ottenuto la fiducia. Ora il provvedimento dovrà passare al senato, il quale dovrà approvarlo entro il primo marzo. “Al contrario della maggioranza, noi non siamo i servi di Renzi, per cui non partecipiamo, per principio, alla votazione sulla 33esima fiducia imposta dal governo, né parteciperemo alle prossime, qualora dovesse essere posta una fiducia su un decreto in prima lettura alla Camera. – ha dichiarato il deputato della Lega Christian Invernizzi – Il limite della pazienza è superato e la misura è definitivamente colma”.

Le ultime novità che sono state inserite nel testo sono il ritorno dei giudici di pace nei piccoli comuni, la riforma dell’esame di riabilitazione degli avvocati slitterà al 2017, mentre per due anni la titolarità delle farmacie si potrà ottenere senza l’iscrizione all’albo. Inoltre quella che all’inizio era stata definita da Maurizio Lupi una “proroga perpetua”, ossia la delicata questione degli sfratti: ora i giudici su richiesta potranno sospendere l’esecuzione fino al “centoventesimo giorno dall’entrata in vigore della legge di conversione per consentire il passaggio da casa a casa”. Inoltre torna il vecchio regime dei minimi Iva che coesisterà per tutto il 2015 con il nuovo regime al 15%.