Un addio eccellente, quello di Pietro Grasso al Pd. Solo l’ultimo, in ordine cronologico, di una lista di nomi altisonanti che, via via, hanno abbandonato il Nazareno optando per altre strade “a sinistra” dei dem. All’indomani dell’ok al Rosatellum bis, forte di cinque fiducie (8 complessive tra Camera e Senato), il presidente di Palazzo Madama ha salutato Renzi per discrepanze incolmabili sulla Legge elettorale e per “una deriva che non condivido”, con Grasso a impegnarsi in prima persona per evitare le questioni di fiducia in Aula e con i Cinque stelle a invitarlo, in seduta, alle dimissioni. La replica, sul momento, era stata emblematica: “Quali che siano le mie decisioni personali e le mie intime motivazioni posso dire che può essere più duro resistere che abbandonare con una fuga vigliacca”.
Una scelta, quella di Grasso, che ha provocato inevitabili reazioni di sorpresa all’interno del Pd, con il capogruppo al Senato, Luigi Zanda, a definire la decisione “sconcertante”. Ed è lo stesso Zanda a spiegare le motivazioni: “Il presidente Grasso mi ha comunicato per telefono la decisione di dimettersi dal gruppo del Pd poco prima di renderla nota. Per me è stata una notizia inaspettata e in nessun modo prevedibile. Per quanto mi ha detto, il senatore Grasso si è dimesso dal gruppo del Pd principalmente perché non condivide la linea politica del partito e, in particolare, le decisioni sulla legge elettorale”. L’attuale seconda carica dello Stato era coi dem dal 2013: all’epoca il partito era guidato da Bersani, oggi schierato dalla parte di Mdp.
Chissà che Grasso, chiusa la parentesi col Nazareno, non scelga proprio di salire sul treno dell’ex segretario dem e di Speranza. Il coordinatore di ‘Articolo Uno’ ha già salutato positivamente la decisione del presidente del Senato, spiegando che “la politica ha oggi più che mai bisogno di buoni esempi”. Ovviamente, per ora, c’è spazio solo per qualche suggestione. Massimo D’Alema, interpellato a ‘Radio Capital’, commentando la possibilità di un’eventuale candidatura con Mdp di Grasso, ha spiegato che “quello che farà dipende da lui. Per il suo ruolo costituzionale in questo momento, che è preclusivo di qualsiasi ruolo politico, e anche per la sua storia, non è una persona che può essere tirata per la giacchetta”. Poi aggiunge: “Questa consonanza di giudizio mi fa piacere perché è un uomo che stimo moltissimo per la sua storia e per come ha svolto il suo ruolo istituzionale, anche con sofferenza”.
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