Mattarella: “Sovranismo inattuabile”

Qualcuno, di fronte a un cammino che è divenuto gravoso, cede alla tentazione di cercare in formule ottocentesche la soluzione ai problemi degli anni 2000“. Nelle ore in cui si svolgono le trattative tra Movimento 5 Stelle e Lega per la formazione del nuovo governo, da Sergio Mattarella arriva un monito contro la “tentazione sovranista”. Un invito a “riscoprire l'Europa”, forse, in parte rivolto anche alle forze politiche che nell'immediato futuro saranno chiamate a guidare l'Italia. 

Pericolo

Occorre, secondo il capo dello Stato – intervenuto alla conferenza “State of the Union” a Fiesole (Firenze) – sottrarsi “all'egemonia di particolarismi senza futuro e di una narrativa sovranista pronta a proporre soluzioni tanto seducenti quanto inattuabili, certa comunque di poterne addossare l'impraticabilità all'Unione”. 

Solidarietà necessaria

Nel turbamento del mondo, ha evidenziato, “quanto apparirebbe necessario il ruolo di equilibrio svolto da un concerto di 27 Paesi, tanto si mostra ampio il divario tra l'essere e il dover essere di un'ampia comunità che trova la sua dimensione in uno spazio già condiviso. Mai, dunque, come oggi appare urgente unire”.

Presente difficile

Poi la critica all'Europa attuale. “La operosa solidarietà degli esordi – ha detto sottolineato – sembra essersi trasformata in una stagnante indifferenza, in una sfiducia diffusasi, pervasivamente, a tutti i livelli, portando opinioni pubbliche, Governi, Istituzioni comuni, a diffidare, in misura crescente, l'uno dell'altro. Non possiamo ignorare questo stato di fatto, né sottacere quanto sia diffusa, fra i cittadini europei, la convinzione che il progetto comune abbia perso la sua capacità di poter realmente venire incontro alle aspettative crescenti di larghi strati della popolazione; e che non riesca più ad assicurare adeguatamente protezione, sicurezza, lavoro, crescita per i singoli e le comunità. Con una contraddizione singolare, che vede gonfiarsi, simultaneamente, le attese dei cittadini e lo scetticismo circa la capacità dell'Europa di corrispondervi”.