Mattarella prepara il piano B

Il tempo sta scadendo. Sergio Mattarella attenderà ancora un giorno, massimo due, per consentire alle forze politiche di trovare un accordo che oggi sembra impossibile. Poi prenderà la sua decisione.

Urgenze

Non ci sarà un terzo giro di consultazioni e, per il momento, l'ipotesi di un ritorno alle urne è quanto mai lontana. “Serve un governo nel pieno delle sue funzioni” aveva detto il capo dello Stato dopo il secondo round di colloqui. Lo richiedono tanto gli impegni europei, quanto le notizie che provengono dalla Siria. 

Impasse

Nelle ultime ore, tuttavia, si è registrato un incancrenimento dello scontro tra i partiti tanto che dal Colle, diplomaticamente, si fa notare come si sia preso atto che non sono arrivati input dalle forze politiche. Matteo Salvini ha chiesto al M5s di rispettare il centrodestra ed ha chiuso al dialogo con il Pd su un governo di responsabilità; Di Maio ha minacciato di chiudere in pochi giorni uno dei due forni aperti se la Lega proseguirà a restare in uno schema di centrodestra unito; il Pd ha chiuso la porta a un dialogo politico con il M5s. La parola stallo ormai è un eufemismo per raccontare l'incomunicabilità tra i diversi leader.

Messaggi in codice

Non a caso ieri mattina, ricordando l'omicidio di Roberto Ruffilli da parte delle Br, Mattarella ha lodato il suo impegno per esaltare i valori delle riforme ma anche del pluralismo, con l'unico obiettivo degli “interessi generali del Paese“, e in un messaggio alle Caritas diocesane ha sottolineato come il tempo nuovo si deve affrontare “superando sterili spinte all'individualismo che rischiano di alimentare egoismi, paura, sfiducia”. Parole dette in contesti diversi e senza l'obiettivo di influenzare i partiti, ovviamente, ma chiaro segno del pensiero generale del Presidente. Che si attenderebbe dunque una assunzione di responsabilità da parte delle forze politiche, tanto più da quelle che si candidano a governare il Paese. Altrimenti è pronto a prendere in mano la situazione.

Ipotesi

Sul tavolo restano le due ipotesi principali: preincarico a Salvini o Di Maio oppure mandato esplorativo a Casellati o Fico. Tutte e quattro le soluzioni hanno punti a favore e controindicazioni e il Presidente sta esaminando con attenzione ogni ipotesi, valutando anche le conseguenze di eventuali mosse successive. Infatti Salvini ha già fatto sapere che non vorrebbe il preincarico, stessa cosa vale per Di Maio, mentre il mandato esplorativo dovrebbe avere una indicazione di ambiti e limiti temporali