Guai in vista per l'Italia. Infatti, l'Unione euopea ha inviato una lettera a Roma con la quale chiede ulteriori chiarimenti sulla manovra finanziaria, in discussione in queste ore. Infatti, la Commissione Ue ha chiesto all'Italia “ulteriori informazioni sulla precisa composizione dei cambiamenti del saldo strutturale e gli sviluppi della spesa prevista nella manovra”, necessari per “stabilire se c'è un rischio di deviazione significativa negli aggiustamenti richiesti” nel 2019 e nel 2020.
Il piano italiano, scrivono da Bruxelles, “non rispetta il target di riduzione del debito per il 2020“. La commissione Ue sottolinea come la bozza della finanziaria italiana prevede un peggioramento del deficit strutturale di 0,1% del Pil “che manca il raccomandato aggiustamento strutturale di 0,6%”, e ” una uamento della spesa dell'1,9%, che eccede la riduzione raccomandata di almeno lo 0,1%”. Per la Commissione europea si tratta di elementi che “appaiono non in linea” con le raccomandazioni, puntando ad un rischio di deviazione significativa dello sforzo raccomandato”.
Questo supplemento di chiarimenti, l'Italia lo dovrà fornire entro domani per “consentire alla Commisione di tenerli in considerazione prima di dare l'opinione formale sulla manovra”, si legge nella lettera. Inoltre, la Commissione europea ha sottolineato che prende “nota della richiesta italiana di utilizzare la flessibilità prevista” dalle regole del Patto, “per prendere in considerazione gli effetti sul bilancio degli eventi eccezionali” e farà “un'analisi approfondita della domanda, considerando i criteri di eleggibilità”.
Intanto, alcune fonti del Mef hanno fatto sapere che la lettera della Commissione europea “era attesa e rientra nell'ambito di un normale dialogo fra le parti che non desta preoccupazioni”, riporta l'Ansa. “La Commissione chiede chiarimenti che il Governo si appresta a dare entro domani – viene spiegato da alcune fonti del Mef citate dall'Ansa -. La lettera prende nota della richiesta di flessibilità da parte del Governo italiano per eventi eccezionali e richiama la discussione, promossa anche dall'Italia, tenutasi all'ultimo Eurogruppo del 9 ottobre sull'intonazione di bilancio (fiscal stance) dell'Eurozona”.
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