Mano bionica sensibile impiantata su una donna

Una donna è la prima italiana alla quale è stata impiantata la mano bionica che percepisce il contatto con gli oggetti, realizzata dal gruppo di Silvestro Micera, della Scuola Superiore Sant'Anna e del Politecnico di Losanna. L'intervento è stato eseguito nel giugno 2016 nel Policlinico Gemelli di Roma dal gruppo del neurochirurgo Paolo Maria Rossini. I risultati della sperimentazione sono in via di pubblicazione su una rivista scientifica internazionale. La donna si chiama Almerina Mascarello. La sua storia è stata raccontata alla Bbc e all'Adnkronos Salute dal neurochirurgo che l'ha seguita: “Dal 2009 abbiamo operato e seguito 5 persone, nel corso della sperimentazione di una mano bionica in grado di restituire il senso del tatto, e Almerina è stata la prima donna, la prima italiana e la prima a indossare l'impianto per sei mesi, anche al di fuori del laboratorio. E' andata al ristorante, ha raccolto dei fiori, ha fatto cose normali in situazioni normali” racconta Rossini.

Almerina Mascarello perse la mano sinistra in un incidente quasi 25 anni fa. Alla Bbc ha detto che “è quasi come se fosse tornata di nuovo”. La prima mano bionica sensibile fu prodotta nel 2014 ma il problema era l'ingombro dell'apparecchiatura, ora ridotta e trasportabile in uno zaino a spalla. Per realizzare il progetto è stata allestita un'equipe di ingegneri, neuroscienziati, chirurghi, esperti di elettronica e robotica provenienti da Italia, Svizzera e Germania. “In Germania hanno messo a punto gli elettrodi, a Losanna il software e noi ci siamo occupati dell'impianto – ha spiegato Rossini – Nel primo caso insieme al Campus BioMedico, nel secondo e terzo con il San Raffaele Pisana, mentre negli ultimi due tutto è stato fatto alla Cattolica”. 

In sostanza, la protesi ha dei sensori che rilevano informazioni sulla consistenza di un oggetto. Questi messaggi sono inviati al computer nello zaino che converte i segnali in un linguaggio che il cervello è in grado di comprendere attraverso piccoli elettrodi impiantati nei nervi della parte superiore del braccio. Nei test, Almerina – che era bendata – è stata in grado di dire se l'oggetto che stava toccando era duro o morbido.

“La sensazione è spontanea – ha raccontato alla tv britannica – come se fosse la tua vera mano. Sei finalmente in grado di fare cose che prima erano difficili, come vestirti, indossare scarpe, tutte cose banali ma importanti. Ti senti completo”. “Stiamo andando sempre più nella direzione dei film di fantascienza, come la mano bionica di Luke Skywalker in Star Wars – spiega il neuro-ingegnere Silvestro Micera – una protesi completamente controllata e totalmente naturale, identica alla mano umana”. La protesi è stata indossata dalla Mascarello per sei mesi. L'obiettivo ora è progredire nelle miniaturizzazioni in modo da rendere permanente l'impianto. “A quel punto – conclude Rossini – servirebbero delle aziende per la produzione della mano bionica e per l'assistenza tecnica, meccanica e informatica”.