Nuova richiesta di giudizio immediato per l’ex Nar Massimo Carminati, il presidente della Cooperativa “29 Giugno”, Salvatore Buzzi e un’altra quarantina di indagati, fra cui spiccano anche diversi esponenti politici. I due uomini chiave dell’inchiesta su Mafia Capitale erano stati raggiunto lo scorso 4 giugno da misure cautelari in occasione della seconda ondata d’arresti ordinati dal gip Flavia Costantini. La richiesta allo stesso giudce che dovrà pronunciarsi nei prossimi giorni, è stata depositata dai pm Luca Tescaroli, Paolo Ielo e Giuseppe Cascini, coordinati dall’aggiunto Michele Prestipino, che attendevano di conoscere le motivazioni del tribunale del riesame sugli ultimi provvedimenti restrittivi per poter procedere.
L’auspicio dei magistrati, come anticipato già dal procuratore Giuseppe Pignatone in occasione dell’ultima audizione davanti alla commissione antimafia, è quello di unire processualmente questa seconda tranche, che fa luce su diversi episodi di corruzione e turbativa d’asta, con quella già fissata per il 5 novembre prossimo davanti ai giudici della quinta sezione penale del tribunale di Roma, nella quale si contesta a Carminati, Buzzi e alla gran parte dei trenta imputati finiti in manette lo scorso dicembre il reato di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso.
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