A febbraio 2017 il tasso di disoccupazione è sceso all’11,5%, in calo di 0,3 punti percentuali rispetto a gennaio e di 0,2 punti rispetto a febbraio 2016. Lo rileva l’Istat (dati provvisori). Nel secondo mese dell’anno si è registrato un aumento del tasso di inattività di 0,1 punti su gennaio (+51.000 inattivi) mentre su febbraio 2016 si segnala un calo dell’inattività di 0,8 punti (-380.000 inattivi sull’anno). I disoccupati a febbraio scendono sotto quota tre milioni a 2.984.000 unità, in calo di 83.000 unità su gennaio e di 18.000 unità su febbraio 2016.
Per quanto riguarda i giovani tra i 15 e i 24 la disoccupazione è scesa al 35,2% con una flessione di 1,7 punti rispetto a gennaio e un calo di 3,6 punti rispetto a febbraio 2016. L’Istat ricorda, però, che dal tasso sono esclusi per definizione i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi. Se si guarda al tasso di occupazione nella fascia dei più giovani sono occupati il 16,4% del totale, stabili su gennaio e in aumento di 0,3 punti su febbraio 2016.
Contestualmente a febbraio gli occupati sono cresciuti di 8.000 unità rispetto a gennaio e di 294.000 unità rispetto a febbraio 2016. Gli occupati totali, prosegue l’Istituto di statistica, sono a quota 22.862.000. La crescita annua è equamente distribuita tra uomini (+144.000) e donne (+150.000) mentre rispetto a gennaio c’è una crescita di 55.000 occupati tra le donne e una riduzione di 47.000 unità tra gli uomini. L’occupazione aumenta tra gli over 50 e diminuisce nelle altre classi di età. Il tasso di occupazione è stabile al 57,5%.
“I dati di oggi sul calo della disoccupazione, in particolare di quella giovanile, confermano che la strada presa in questi anni è giusta – ha commentato il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina -. Il jobs act e gli altri interventi che abbiamo impostato stanno producendo effetti concreti e positivi. Dobbiamo ancora fare molto, dobbiamo ancora insistere in particolare a sostegno di giovani e donne, ma le scelte fatte stanno producendo effetti reali essenziali sulla vita di tante persone“.
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