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Italicum: l’esame riprende martedì. Nuovi malumori nel Pd

Stop all’esame della legge elettorale al Senato fino a martedì. La pausa è necessaria risolvere i problemi ancora sul tappeto e superare i malumori che, ormai, riguardano stesso Pd. Il Governo si sta addentrando in un terreno minato, da una parte ci sono le opposizioni (Grillo in testa) che contestano la bozza di legge elettorale uscita dal Nazareno. Dall’altra la minoranza dem, sempre più agguerrita contro Renzi. Ci sono ancora diverse questioni irrisolte e nel partito del premier continua a suscitare malessere la previsione di candidature multiple e di 100 circoscrizioni con capilista bloccati. Disposizioni che, lamenta la minoranza Pd, di fatto lascerebbe alle segreterie di partito (leggasi Renzi) il monopolio sulla composizione delle liste.

Ciò viene letto come un tentativo da parte di Renzi di ridurre l’ampio fronte della dissidenza, formato soprattutto dai vecchi colonnelli. “Non è accettabile, dopo anni di ‘Porcellum’, che oltre il 60 per cento degli eletti sia composto da nominati” ha spiegato il senatore dem Vannino Chiti, già protagonista di un Aventino in salsa Pd la scorsa estate. Stessa lunghezza d’onda di Bruno Astorre, che intervenendo in Aula ha criticato “l’ipocrisia delle preferenze”, in quanto oggetto di possibile voto di cambio, ma non alle amministrative né alle europee, in occasione delle quali – ha spiegato il parlamentare – “abbiamo venduto il doppio voto di genere come una grande conquista”.

I dubbi sono accresciuti dal fatto che – incassata la disponibilità dell’esecutivo alla clausola di salvaguardia, per far entrare in vigore la legge nel 2016 – Forza Italia possa scendere a più miti consigli sul resto. Il premio di lista continua a essere preso di mira dagli azzurri. “Rischia di snaturare la riforma varata dalla Camera, che aveva come mantra proprio la parola coalizione” afferma il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Francesco Paolo Sisto, convinto che la direzione intrapresa al Senato, “per alcuni aspetti, lascia davvero perplessi”.

Luca La Mantia

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