Italia-Francia: la tensione sale

L'asse Roma-Parigi continua ad essere elettrico. Un tentativo di distensione da parte del Ministero dell'Interno italiano è stato respinto con durezza dal palazzo omologo d'Oltralpe. Matteo Salvini ha inviato dal Viminale il suo collega francese Christophe Castener a Roma “per un confronto ed un proficuo scambio sui dossier aperti” e per “confermare una concreta volontà di collaborazione”. Italia e Francia, scrive il vicepremier e titolare del Viminale, “da sempre condividono solidi rapporti bilaterali, con particolare riferimento ai campi della sicurezza, del terrorismo e dell'immigrazione”. Rapporti che “possono e devono ulteriormente essere sviluppati nell'interesse strategico reciproco”.

“Non mi faccio convocare”

La risposta di Castener? Tutt'altro che accondiscendente. “Non mi faccio convocare” da nessuno: questa la piccata risposta del ministro dell'Interno francese commentando ai microfoni di Bfm-Tv le parole dell'omologo italiano, Matteo Salvini. Parigi chiama in causa il presidente del Consiglio. “Il dialogo non è mai stato spezzato, ma c'è anche un presidente del Consiglio in Italia, si chiama Giuseppe Conte, è lui il capo del governo italiano e Macron lo ha già incontrato molte volte“. Così il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux, ha risposto ai microfoni di Europe 1 a una domanda sulla disponibilità espressa ieri da Matteo Salvini a incontrare il presidente francese. “Come sapete, questi ministri italiani sono già seduti intorno al tavolo con i loro omologhi francesi in occasione dei diversi consigli europei a cui partecipano”. Il portavoce del governo ha inoltre specificato che il richiamo dell'ambasciatore di Francia in Italia “non è permanente, ma era importante dare un segnale“. Parigi torna cosi sulla scintilla che ha provocato lo scontro tra i due Paesi. “Non si tratta di drammatizzare – ha detto la ministra francese per gli Affari Europei Nathalie Loiseau – si tratta di dire che la ricreazione è finita”. “Un rappresentante di un governo straniero che viene in Francia a sostenere quello che non è nemmeno un leader politico, ma uno che ha chiamato alla guerra civile, al rovesciamento del presidente e a un governo militare, non era mai successo”, ha dichiarato Loiseau.

La pasionaria dei gilet gialli contro Di Maio

Tra le fila del governo si schiera anche Jacline Mouraud, tra le principali leader dei gilet gialli, fondatrice del Movimento Les Emergents. Intervista dall'Ansa, spiega di non volere interferenze italiane. “Dopo questa telenovela ho solo voglia di dire una cosa: ma occupatevi di casa vostra. Non si fa politica con le ingerenze in altri Paesi, non abbiamo bisogno di forze straniere in casa nostra“, ha detto. “Francamente – ha aggiunto – quanto accaduto mi pare poco serio. Ho l'impressione di essere nel cortile della ricreazione”.