ISTAT: CALA IL NUMERO DI GIOVANI SENZA SCUOLA NE’ LAVORO

I giovani che non sono impegnati a scuola né a lavoro (Not in Education, Employment or Training) nel secondo semestre del 2016 scendono al 22,3%, mentre erano al 25% nello stesso periodo del 2013. La diminuzione, secondo l’Istat, è di 252 mila unità l’anno. Nei secondi trimestri l’incidenza dei Neet, cresciuta dall’inizio della crisi fino al 2013 (dal 17,7% del secondo trimestre 2008 al 25% del secondo 2013),è rimasta stabile tra il 2014 e il 2015, per poi scendere al 22,3% nel secondo trimestre 2016.

Secondo l’Istituto di Statistica “nel secondo trimestre del 2016 l’occupazione complessiva cresce in modo sostenuto rispetto al trimestre precedente (+0,8%, 189 mila), con una dinamica positiva che, con diversa intensità, riguarda tutte le tipologie”. L’Istat segnala per i dipendenti a tempo indeterminato +0,3%, per quelli a termine +3,2% e per gli indipendenti +1,2%. Su base annua la crescita complessiva è di 439 mila occupati con una “significativa crescita” degli occupati di 15-34 anni (+223 mila su basa annua).

A rimpolpare l’esercito dei Neet ci sono le giovani mamme. Oltre sei su 10 sono a casa. Tra le donne sotto i 30 anni con figli piccoli, rileva l’Istat, l’incidenza delle Neet è al 64,4%. Le neomamme sono inoltre oltre metà di tutti i giovani inattivi che non cercano lavoro e non sono disponibili a lavorare (complessivamente 521 mila persone). L’incidenza dei Neet tra i giovani papà, al contrario, si ferma al 14%, sotto la media complessiva del 22,3%.