Ha rassegnato le sue dimissioni Mario Nava, presidente Consob. Ieri, il numero uno della Commissione era finito al centro della bufera a causa di un attacco di Cinque stelle e Lega, secondo i quali “in quanto dipendente di un’istituzione sovranazionale, è incompatibile con la presidenza di un’autorità indipendente italiana, il cui ruolo è quello di garantire l’ordinato funzionamento del mercato finanziario nazionale”. Parole riportate in una nota congiunta dai capigruppo di Camera e Senato, che hanno proseguito: “I poteri estremamente penetranti attribuiti a questa autorità impongono la massima attenzione nell’evitare situazioni di potenziale conflitto di interesse”.
A causa del polverone sollevato attorno alla sua posizione, Nava ha presentato la sua lettera di dimissioni al consiglio che, ora, si è riunito per decidere cosa accadrà. Come spiegato in una nota da aura Bottici ed Elio Lannutti, rispettivamente capogruppo e membro M5S della commissione Finanze del Senato, “dopo la nota congiunta M5S-Lega, con la quale abbiamo chiesto le dimissioni del presidente della Consob Mario Nava, semplicemente distaccato dalla Commissione Ue e quindi a evidente rischio di conflitto di interessi, c'è una lobby molto interessata che si è già attivata per proteggerlo”. Il riferimento è ad Assonime, l'associazione tra le società per azioni, molte delle quali quotate in Borsa e quindi vigilate proprio dalla commissione, che ha chiesto di lasciare Nava al suo posto.
“La questione legale della mia posizione amministrativa – ha spiegato in seguito Nava – è stata decisa e validata da ben quattro istituzioni, Commissione europea, Presidenza del Consiglio, Presidenza della Repubblica e Corte dei Conti, e non necessita miei commenti ulteriori. La questione è quindi solo politica. La Consob è indipendente, ma non può essere isolata. Consob deve poter lavorare non solo con le altre autorità indipendenti, ma anche con le istituzioni politiche”. Poi precisa: “La richiesta di dimissioni per sensibilità istituzionale sono un segnale chiaro e inequivocabile di totale non gradimento politico. Il non gradimento politico limita l'azione della Consob in quanto la isola e non permette il raggiungimento degli obiettivi sopra ricordati”.
“Finalmente – ha scritto su Facebook il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio – arriva la presa d'atto da parte del presidente della Consob, Mario Nava, circa la sua incompatibilità tra il distacco dagli uffici tecnici della Commissione europea e la guida di una Autorithy nazionale come la Consob. Complimenti a chi nel Movimento 5 Stelle non ha mai mollato su questa battaglia. Adesso vi prometto che nomineremo un servitore dello stato e non della finanza internazionale. Volteremo pagina assicurando alla Consob un presidente che possa esercitare pienamente e liberamente il suo ruolo”.
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