Il governo corre: ok entro sabato

E' corsa contro il tempo per l'approvazione della manovra, il cui esame oggi riparte dalla commissione. Il governo porrà la fiducia e punta a chiudere entro sabato.

Novità

Intanto per la realizzazione di nuove opere arriva un'apposita struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici. Per il suo funzionamento è prevista l'assunzione a tempo determinato, a partire dal 2019, di un massimo di 300 persone. Con l'obiettivo di ridurre la dispersione idrica, arriva inoltre un miliardo di euro complessivi in 10 anni. Tra le curiosità del provvedimento l'assicurazione infortuni delle casalinghe e biglietti nominativi per i grandi concerti rock e pop, ma anche sconti per i giovani che prendono la patente per guidare un Tir.

Incognite

Resta l'incognità sui provvedimenti che rappresentano il cuore della legge di bilancio: reddito di cittadinanza e “quota 100“. Due capisaldi che però vedranno la luce solo a gennaio, con due distinti decreti. Il deficit a 2.04 concordato con Bruxelles rischia di ridurre il potenziale peso specifico delle due misure. “Quota 100” paga sulla carta un prezzo alto e vede scendere i fondi a disposizione per il 2019 da 6,7 miliardi a poco meno di 4. La riforma della legge Fornero dovrebbe partire con la primavera, assicura l'esecutivo. Resta il fatto che questo decreto e quello sul reddito di cittadinanza (che ha subito un taglio di 1,9 miliardi e può contare su 7,1 miliardi) non sono ancora definiti nei dettagli. E la rincorsa al 2.04 ha fatto circolare più di una indiscrezione su ulteriori limature, mirate alla riduzione delle platee e alla ridefinizione della tempistica. Solo la lettura dei testi svelerà i dettagli, soprattutto per la misura pentastellata. Che, sempre nell'ottica del rispetto dello 2.04, potrebbe essere operativa – secondo alcune ricostruzioni – non prima del giugno 2019. Anche se i Cinque stelle assicurano che sarà confermato nelle linee generali quanto promesso: partenza a fine marzo, con un impegno fino ai 780 euro per i redditi più bassi. 

La riforma

Quanto alla riforma della Fornero, il taglio di 2,7 miliardi, contro i 2 annunciati nelle settimane scorse, non comporta secondo il sottosegretario al Mef leghista Massimo Garavaglia modifiche sostanziali o ulteriori paletti: “Non c'è nessun problema né per quota 100 né per le altre misure esistenti”, vale a dire Ape social, che si dovrebbe finanziare con alcuni fondi “avanzati”, e Opzione donna, il cui costo è relativamente oneroso. Vengono così confermati i capisaldi della riforma della legge Fornero, che però sarà triennale: potrà andare in pensione, tra il 2019 e il 2021, chi ha almeno 62 anni e 38 di contributi con una finestra trimestrale se lavoratore privato (la prima scatta ad aprile) e semestrale se pubblico. In questo caso l'uscita sarà a ottobre.