Dopo la telefonata con Emmanuel Macron, utile ad appianare i toni del contenzioso fra Italia e Francia, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è sceso in campo personalmente nella vicenda della risoluzione dell'attrito fra i due Paesi, ricevendo al Quirinale l'ambasciatore francese Christian Masset, appena rientrato a Roma dopo essere stato richiamato a Parigi, episodio che di fatto aveva dato il la alla momentanea crisi diplomatica fra i due governi. Il che, in sostanza, significa che la presidenza della Repubblica ha giocato il ruolo più importante nella risoluzione dell'impasse, dapprima confrontandosi con l'Eliseo e, in secondo luogo, favorendo il rientro a Roma dell'ambasciatore, incontrato poi per un colloquio volto alla distensione definitiva dei toni. A conferma di questo, Mattarella ha accettato l'invito del presidente Macron a recarsi in Francia per una visita.
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Dal Colle, per ora, non sono arrivate dichiarazioni in merito, mentre il discorso è stato affrontato dallo stesso Masset in conferenza stampa: “Il presidente della Repubblica Macron e tutti i ministri del governo francese che ho incontrato in questi giorni di consultazioni a Parigi mi hanno ribadito quanto sia importante per loro la relazione tra Francia e Italia”. L'ambasciatore torna anche sugli attriti recenti, spiegando che “non neghiamo che ci siano delle divergenze o dei disaccordi su alcuni temi ma tutto si può affrontare nel dialogo e nel rispetto reciproco. Siamo pronti a lavorare su tutti i temi nell'interesse dei nostro due Paesi”. A ogni modo, Masset ha confermato che, nonostante l'intoppo, i rapporti fra Italia e Francia non si sono mai interrotti, anzi, ha ricordato appuntamenti come il confronto sulla questione latitanti.
Allarme rientrato dunque, visto che anche i due vicepremier hanno deciso di smorzare (parzialmente) i toni polemici impiegati nei giorni scorsi nel confronto a distanza con i francesi. Per Di Maio c'è apertura al “dialogo ma non con chi parla di guerra civile”, mentre il collega Salvini ha fatto sapere di essere “contento per la polemica chiusa”, ribadendo subito, però, che “adesso rinnovo la richiesta d'incontro con il ministro francese agli Interni, con l'obiettivo di riportare in italia alcuni dei 15 terroristi latitanti da anni in Francia”. La stessa ricordata anche dall'ambasciatore: segno che qualcosa potrebbe muoversi da entrambe le parti verso un'unica direzione.
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