Ecco i test di Medicina, 67mila i candidati

E'tornato settembre e, come da 18 anni a questa parte, tornano anche i test d'ingresso a numero chiuso per la Facoltà di Medicina, anche quest'anno presa d'assalto da migliaia di studenti in lizza per ottenere l'agognato posto nel novero degli studenti aspiranti medici. I numeri, come al solito, sono vertiginosi: oltre 67.005 domande presentate (praticamente la stessa cifra dello scorso anno, quando erano state 66.907) per 9.779 posti a disposizione (contro i 9.100 di un anno fa) per Medicina e altri 1.096 per Odontoiatria (908 nel 2017). Numero chiuso che, di nuovo, torna a far discutere: “Anche quest'anno si ripeterà la lotteria dei test per l'accesso ai corsi a numero programmato nazionale – scrive l'Unione degli universitari (Udu) -. Si inizia oggi con Medicina e Chirurgia, a seguire veterinaria, architettura, professioni sanitarie, medicina in inglese e scienze della formazione primaria. Anche quest'anno, dopo il nostro blitz notturno al Miur, saremo presenti all'ingresso delle facoltà per distribuire la nostra Guida al test Sicuro. Al suo interno è indicato tutto ciò che deve accadere affinché il test si svolga in maniera regolare”.

L'affondo degli universitari

Due le prove per gli studenti, una in lingua italiana indicabile come normale test d'ingresso, l'altra prevista il 13 settembre prossimo, il cosiddetto Test Imat in lingua inglese. Un metodo già adottato lo scorso anno, ripetuto quest'oggi che il test a numero chiuso diventa “maggiorenne”: “Quest'anno il numero chiuso compie 18 anni – spiegano ancora dall'Udu -. Come ogni diciottesimo compleanno che si rispetti, anche per il numero chiuso il festeggiamento è d'obbligo. Peccato che a festeggiare saranno in pochi”, coloro che “anno dopo anno, hanno messo in campo politiche di smantellamento”. Per questo la proposta è che “il numero chiuso, che escluderà oltre un milione di studenti dall'università”, sia cancellato “tanto a livello locale, quanto a livello nazionale”.

La pista estera

Per coloro che non riuscissero a superare lo scoglio del test d'ingresso, le Università di Roma Tor Vergata, di Bari e la Statale di Milano, hanno sviluppato progetti con alcuni atenei esteri (fra i quali l'Università Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana, in Albania), dove tentare di accedere a Medicina con test interamente in italiano per poi, dopo un anno, avere la possibilità di tornare in Italia.