Crollo Pd, Martina: “Sconfitta chiara”

Sconfitta evidente e chiara: dato per noi al di sotto delle aspettative”. Non si dilunga molto il ministro dell'Agricoltura uscente, Maurizio Martina, intervenuto assieme a Matteo Orfini e Lorenzo Guerini nella sala stampa del Nazareno per commentare, in modo alquanto stringato, la debacle del Partito democratico alle politiche. Su quanto e cosa accadrà, ha confermato Martina, si saprà qualcosa in più quando parlerà Renzi. E, in quel momento, si saprà molto anche del futuro dell'attuale segretario dem, giunto a Roma ben prima del previsto, avendo avvertito l'aria pesante per il partito già in giornata. Il rischio, ormai estremamente concreto, di vedere al di sotto del 20% quella che è stata nel bene e nel male la classe dirigente degli ultimi 5 anni, potrebbe trasformarsi in una pericolosissima sfida per l'ex premier.

Al di sotto delle aspettative

Renzi, riunito per tutta la durata dello spoglio con lo stato maggiore del Pd all'ultimo piano di Largo del Nazareno, il suo futuro lo deciderà assieme ai suoi compagni di viaggio perché “in gioco non c'e' solo il futuro del segretario, ma quello di tante persone”. E allora, dovendo fare i conti con un risultato estremamente negativo che, assai probabilmente, costringerà i dem a passare una legislatura all'opposizione, Renzi dovrà delineare una strategia nelle prossime ore, studiando mosse e contromosse per e cercando di capire se la ricostruzione del Nazareno possa passare da lui o se sarà necessario un cambio al timone. Martina, da parte sua, è stato chiaro: “Si profila chiaramente un dato al di sotto dell'aspettativa. Le valutazioni più compiute su questa situazione e sull'esito del voto alla luce dei dati definitivi, le farà poi il segretario domani in giornata. Per il momento noi ci limitiamo a questo”. Ancor più chiaramente, ha detto ancora, “si tratta di un risultato molto chiaro nella sua negatività. Per qualsiasi altra valutazione rimandiamo alle prossime ore”.

Gli scenari

Di sicuro, l'ipotesi del passo indietro rientra tra quelle attualmente al vaglio del segretario dem e non potrebbe essere altrimenti visto che l'impasse sotto la soglia del 20% significa un risultato ai minimi storici per il partito, a nemmeno 11 anni dalla sua fondazione. Tolto Martina, i big hanno deciso tutti di rimandare le dichiarazioni a dopo la notte, qualcuno della minoranza non era nemmeno presente al Nazareno (Orlando ed Emiliano su tutti ma anche Delrio e Franceschini). E in questo frangente di conta dei danni, si dovrà cercare di tracciare la linea da seguire a dati ufficializzati: la mioranza non freme certo per le larghe intese ma l'ipotesi di “vedere le carte” dei Cinque stelle inizia a farsi concreta. Non per Renzi, che pare ancora contrario, ma di mezzo potrebbe esserci un'eventuale “ricostruzione” con LeU. Solo scenari per ora: a chiarire il tutto dovrà pensarci l'ex premier.