Potrebbe essere fissata per metà luglio l’udienza davanti al gip Roberta Bossi per discutere la richiesta di opposizione all’archiviazione di uno dei creditori della Chil Post, la società guidata fino al 2010 da Tiziano Renzi, padre del premier Matteo.
Uno dei creditori, come anticipato dal Secolo XIX e da Repubblica, si è infatti opposto alla richiesta di archiviazione avanzata dalla procura di Genova nei confronti di Renzi. Per i magistrati non ci sarebbero prove che il padre del premier abbia contribuito al dissesto finanziario della societa’ specializzata in marketing editoriale.
La società era stata venduta nel 2010 da Renzi senior a Gianfranco Massone e l’amministratore era diventato Antonello Gabelli. Secondo la procura, che nelle scorse settimane ha chiesto il rinvio a giudizio per i due, sarebbero solo Massone e Gabelli i responsabili del dissesto. Il gip non ha ancora deciso se accogliere la richiesta di archiviazione della procura.
Al termine dell’udienza con il creditore, sentite le sue ragioni, il giudice potrà valutare se chiedere una consulenza tecnica e quindi un approfondimento di indagini o se invece archiviare. Secondo le indagini, un ramo di azienda sano, la Eventi Sei, sarebbe stato ceduto a Laura Bovoli, madre di Matteo Renzi, e pagato poche migliaia di euro, valore ritenuto sottostimato.
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