Vi ho ascoltato, vi comprendo e ovviamente rassegno le mie dimissioni”. Fa una sommma di tutti gli interventi dei rappresentanti dei gruppi di Anm, Pasquale Grasso, prima di lasciare la presidenza dell'organismo, al termine di due settimane di particolare fermento per l'Associazione: “Vi ho ascoltato tutti. Vi comprendo e vi rispetto. Vi rispetto e vi ringrazio. Vi rispetto molto più di quanto abbiate dimostrato di rispettare me… Potrei osservare che le vostre considerazioni hanno deliberatamente trascurato la prospettiva cronologica degli avvenimenti. Potrei dolermi di convenienti fraintendimenti della mia condotta” ma “vi ho ascoltato e compreso”. Nei giorni scorsi, Grasso aveva già lasciato la guida di Magistratura indipendente, per divergenza sulla linea di condotta. Lo scandalo che ha investito il mondo della magistratura, tuttavia, aveva già assunto proporzioni maggiori e, stavolta, in una concitata riunione dell'intero Comitato direttivo Grasso decide di fare il passo definitivo e farsi da parte.
Un'uscita anticipata da un discorso d'apertura nel quale chiedeva chiarezza e rispetto, rivendicando “con forza la correttezza e la coerenza della linea di azione, politica, giuridica e morale, che, come presidente dell'Anm, componente di questo Comitato direttivo centrale e come magistrato, ho proposto e seguito”. Anche per questo, dopo aver annunciato le sue dimissioni, ha detto di farlo “serenamente, dicendo no a me stesso. Nel ricordo di un grande intellettuale del passato, che ricordava che i moralisti dicono no agli altri, l'uomo morale dice no a se stesso”. Grasso ha rivendicato “nell'iniziale deflagrare di notizie di stampa, la chiara affermazione e rivendicazione di un principio non negoziabile: no a qualsiasi forma di 'cessione dell'autogoverno', centralità del Consiglio, decisa affermazione del fatto che coloro i quali avessero operato nel modo descritto dalla stampa non potevano essere o rimanere rappresentanti dei magistrati nel Consiglio”.
Ora resta da capire quale sarà il passo successivo: probabilmente si andrà verso la costituzione di una nuova giunta ma anche questa resta al momento solo un'ipotesi. Da parte sua, Grasso ha spiegato di confidare “nella capacità di tutti di dimostrare con i fatti, e non solo con le parole, la volontà di essere promotori di un reale cambio di passodi voler essere persone che rappresentano persone. Persone che hanno bisogno di noi per mettere nero su bianco il proprio disagio. Ne hanno bisogno e urgenza”.
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