Cagliari, Gabrielli in Consiglio regionale: “Denunce per violenza aumentate del 33% in 5 anni”

L’incremento di denunce da parte delle vittime di violenza, secondo il capo della Polizia di Stato, Franco Gabrielli, risulta essere un fattore ambivalente: “Ci sono dati sconfortanti per un verso e confortanti per un altro – ha spiegato durante il suo intervento al Consiglio regionale di Cagliari -: paradossalmente conforta il fatto che dal 2011 al 2016 siano aumentate del 33% le denunce di maltrattamenti in famiglia”. Nel capoluogo sardo, dove l’ex prefetto di Roma è intervenuto, si parla di violenza di genere e di una mozione ad hoc presentata in aula da quattro consigliere: “Il fatto che le denunce siano aumentate non significa infatti che si è diventati più violenti ma che si è creato un sentimento per cui la vittima ha sempre più fiducia nel rendere manifesta la propria condizione”.

Gabrielli: “Noi ci saremo”

Il capo della Polizia ha spiegato, inoltre, che “noi ci siamo e ci saremo ed è importante che la comunità ci viva non come momento di repressione ma come baluardo di legalità e opportunità per far sì che le persone oggetto di sopraffazione possano vivere in una condizione diversa”. Assenti dall’aula le minoranze, in protesta contro la politica governativa sui migranti: “Provo amarezza per il fatto che la presenza di un rappresentante delle istituzioni sia motivo di scontro, le istituzioni sono da salvaguardare, io non sono un funzionario del governo ma dello Stato e la mia nomina è avvenuta attraverso un decreto del presidente della Repubblica”.

Onorificenza a Maurilio Vargiu

Assieme alla partecipazione al Consiglio regionale, Gabrielli si è recato in territorio sardo per presenziare, con il sindaco di Soleminis, Rita Pireddu, all’intitolazione del Centro sportivo alla memoria di Maurilio Vargiu, commissario del ruolo direttivo speciale della polizia, al quale è stata insignita l’onorificenza della medaglia d’oro al valor civile. L’agente di polizia, 51enne, è stato ucciso il 20 febbraio del 2016 nel tentativo di dissuadere suo cognato dal suicidio il quale, però, ha puntato l’arma contro di lui ferendolo mortalmente. L’uomo ha poi rivolto l’arma verso se stesso, non riuscendo però nel suo intento di togliersi la vita.