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Boom di voucher nei primi 9 mesi del 2016: più 35% rispetto al 2015

Boom di voucher nei primi 9 mesi del 2016. Secondo la nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione pubblicata contemporaneamente sui siti istituzionali di Istat, ministero del Lavoro, Inps e Inail, ne se sono stati venduti 109,5 milioni, cioè il 34,6% in più allo stesso periodo del 2015.

I voucher riscossi per attività svolte nel 2015 (quasi 88 milioni) corrispondono a circa 47mila lavoratori annui full-time e rappresentano solo lo 0,23% del totale del costo lavoro in Italia. Il numero mediano di voucher riscossi dal singolo lavoratore che ne ha usufruito è 29 nell’anno 2015: ciò significa che il 50% dei prestatori di lavoro accessorio ha riscosso voucher per (al massimo) 217,50 euro netti.

“Sono convinto che con questo prodotto potremo assicurare, grazie a una lettura e a una valutazione coordinata dei dati, un contributo importante al miglioramento della conoscenza e delle analisi delle dinamiche del mercato del lavoro, utile sia per gli studiosi sia per coloro che, per i ruoli svolti, sono chiamati a definire ed applicare scelte e decisioni che riguardano il lavoro e la previdenza” ha commentato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Dello stesso avviso anche il presidente dell’Istituto di statistica, Giorgio Alleva: “L’utilizzo di metodologie statistiche avanzate permette un maggiore sfruttamento del potenziale informativo delle diverse fonti, soprattutto attraverso la loro integrazione“. Soddisfatto anche il numero uno dell’Inps, Tito Boeri, che sottolinea come sia “importante notare come le diverse fonti convergano nel rilevare la crescita su base annua dell’occupazione e la sua stabilizzazione nell’ultimo trimestre”. Per il presidente dell’Inail, Massimo De Felice, “l’incrocio di informazioni di diversa fonte ha consentito di definire un modello di lettura dei dati particolarmente espressivo e già predisposto ad accogliere analisi di approfondimento ‘per tema’”.

Sul fronte politico, intanto, si moltiplicano le richieste per una limitazione dei voucher. “Il tema deve essere affrontato circoscrivendo l’utilizzo di questi strumenti che, invece che essere uno strumento per far emergere il lavoro in nero, rischia di essere uno strumento di precarizzazione che è in contrasto tra l’altro con misure contenute nel Jobs Act stesso” ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando a Rtl 102.5. Secondo il Guardasigilli, in ogni caso, “sui voucher credo che dovremmo fare un ragionamento molto semplice: vediamo cosa funziona e cosa no dopo l’approvazione del Jobs Act e una prima applicazione di questo strumento”.

redazione

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