Bagnoli, scontri al corteo contro lo Sblocca Italia: 5 agenti feriti

Tensione a Bagnoli durante il corteo contro lo Sblocca Italia: un gruppo di attivisti ha provato a entrare nella Città della Scienza, puntando alla parte non distrutta dal rogo di un anno fa, forzando il blocco della polizia. I manifestanti hanno lanciato petardi, qualche bomba carta e mazze contro le forze dell’ordine, che hanno reagito con il lancio di lacrimogeni.

Cittadini, movimenti sociali, studenti, lavoratori, alcuni assessori comunali e parlamentari del Movimento 5 Stelle sono scesi oggi in piazza per protestare contro il decreto del governo: fra i manifestanti anche i No triv, che si oppongono alle trivellazioni previste dal provvedimento. I manifestanti contestano, tra gli altri punti, la decisione di nominare un commissario per l’area di Bagnoli.

Cinque agenti sono rimasti feriti, due dei quali sono ricoverati in ospedale: finiti al pronto soccorso anche un operatore Rai colpito da un petardo a una gamba. All’esterno di Città della scienza la situazione è poi tornata tranquilla: i manifestanti si sono allontanati, dopo aver cercato una mediazione con le forze dell’ordine. Secondo quanto riportano le tv locali, gli assessori comunali di Napoli ed il presidente della Vigilanza Rai, Fico, che erano nel corteo, se ne sono allontanati allo scoppiare degli scontri. I promotori del corteo contro lo Sblocca Italia si sono dati appuntamento nella facoltà di Ingegneria della Federico II dove dovrebbe arrivare anche il sindaco de Magistris, per partecipare all’assemblea pubblica.

“Percorsa via Coroglio e arrivati a Città della Scienza – ha spiegato Massimo, uno degli attivisti – volevamo semplicemente tenervi l’assemblea pubblica con le decine di realtà che hanno animato la manifestazione. La volontà dichiarata dai partecipanti al corteo era di tenerla dove doveva riunirsi il governo: democrazia dal basso contro democrazia espropriata. Di fronte a migliaia di persone la decisione di Città della Scienza è stata invece rigida e irresponsabile, chiudendo entrambi gli accessi, anche quello del cortile lato mare. Non è bastato nemmeno il tentativo di mediazione con le forze dell’ordine di due assessori comunali e deputati per indurre una mediazione intelligente”.