Al Colle Casellati, Fico e Napolitano

I colloqui con i presidenti di Camera e Senato e con Giorgio Napolitano (tutti in programma in mattinata) chiuderanno il secondo giro di consultazioni. Poi Sergio Mattarella comunicherà la sua decisione sulla formazione del nuovo governo. Che, tra veti incrociati ribaditi anche ieri, potrebbe essere quella di conferire un mandato esplorativo alla presidente del Senato Casellati

Lo show

In sostanza l'ex componente del Csm sarebbe chiamata a verificare in modo informale se esista una maggioranza possibile in Parlamento. “Le acque possono smuoversi solo con un incarico a qualche personalità” ha fatto notare Giancarlo Giorgetti, nome nuovo per la premiership che, in linea teorica, potrebbe andar bene anche al Movimento 5 Stelle. A patto che della nuova coalizione non facciano parte Forza Italia e Silvio Berlusconi. E a mettere in crisi nuovamente il centrodestra ci ha pensato lo stesso presidente azzurro con il siparietto che ha accompagnato l'intervento di Matteo Salvini dopo il colloquio con Mattarella. E, soprattutto, con quella stoccata finale al Movimento 5 Stelle (“fate capire agli italiani chi non conosce nemmeno l'abc della democrazia” ha detto l'ex Cav ai giornalisti presenti al Quirinale”). Mossa che ha fatto infuriare Meloni e Salvini. L'ex premier, sostengono, con il suo atteggiamento ha infranto il patto siglato nel vertice preparatorio a Palazzo Grazioli: Salvini doveva essere l'unico a parlare. Il testo, condiviso punto per punto durante il vertice, doveva essere declamato dal leader leghista. Nessuna altra dichiarazione era prevista.

Furiosi

Salvini in serata ha fatto diramare una nota in cui il capogruppo al Senato Gian Marco Centinaio ha stigmatizzato duramente l'atteggiamento del presidente di Forza Italia. Fonti azzurre riferiscono di un Berlusconi inizialmente molto soddisfatto per la “correttezza” dimostrata da Salvini davanti a Mattarella. Al capo dello Stato, fanno notare gli alleati forzisti con soddisfazione, il segretario leghista avrebbe precisato che il suo obiettivo è di “muoversi nell'alveo del centrodestra unito“. Il problema – si spiega – è che, come anche ribadito dai 5 stelle al termine del loro incontro con Mattarella, rimane “la pregiudiziale di Di Maio su Berlusconi, che rende difficile qualsiasi tentativo di fare un governo con i grillini”. La più irritata – viene segnalato – è stata Meloni. La presidente di Fratelli d'Italia, non solo non ha apprezzato le parole del Cavaliere sul M5s, perche'' le ritiene non condivise dal centrodestra, ma si è infuriata perche'' era stata proprio lei a proporre che parlasse solo Salvini a nome di tutti e a fare un passo indietro. “I veti non ci piacciono a prescindere dalla provenienza. Non era condiviso e non lo sarà mai da parte nostra un no al dialogo con il M5s, seconda forza politica in Parlamento”, ha scandito Centinaio. “Le parole finali di Berlusconi oggi al Colle non rispecchiano le posizioni della Lega, né quelle del centrodestra che oggi si è espresso in maniera unitaria e concordata”.