Hacker russi sono riusciti a penetrare negli archivi della Casa Bianca e leggere e-mail non classificate del presidente americano Barack Obama. Lo riporta il New York Times citando un esponente dell’amministrazione di Washington che ha fatto risalire l’accaduto all’attacco informatico avvenuto lo scorso anno. Ad anticiparlo, circa tre settimane fa, era stata anche la CNN ma nessuno riferisce quante e.mail siano state effettivamente lette. “Non vi è prova – riferisce il quotidiano – che sia stato violato lo stesso account del presidente”, cioè quello che Obama usa tramite il suo BlackBerry, i cui server dovrebbero essere altamente protetti. Gli hacker avrebbero però sbirciato negli archivi interni della Casa Bianca, e forse anche alcuni esterni, di persone con cui il presidente comunica con regolarità.
L’amministrazione della Casa Bianca si è subito resa conto della gravità dell’intrusione ma la notizia ha fatto temere il peggio poichè molte informazioni sensibili si potrebbero cogliere dalla corrispondenza “meno protetta” del Presidente americano; ad esempio scambi con diplomatici, programmi e anche la situazione di alcuni dibattiti politici. Sicuramente il diffondersi dela notizia in questi giorni riaprirà la discussione sui sistemi di sicurezza informatica adottati dalla Casa Bianca mettendo a dura prova il team presidenziale che sembra già intenzionato a potenziare il livello di inviolabilità del sistema.
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