I cowboy dell’Oregon che hanno occupato per 41 giorni un edificio federale all’ interno di una riserva sono stati assolti dall’accusa di cospirazione. E’ il verdetto raggiunto dalla giuria, che ha scagionato il leader della rivolta Ammon Bundy e sei suoi seguaci, che con la loro protesta volevano ribadire che le ‘terre del West’ sono dei cowboy. I 7 avevano occupato all’inizio dell’anno il Malheur National Wildlife Refuge come atto “legittimo e patriottico di disobbedienza civile”.
Gli uomini, armati, organizzati a formare una vera e propria milizia, a gennaio presero d’assalto l’edificio federale in Oregon, accusando i funzionari di punire ingiustamente alcuni allevatori che si sono rifiutati di vendere la loro terra.
Fu battezzata “la rivolta dei cowboy” o, meglio, degli allevatori, che protestavano anche contro l’arresto di due rancher – Dwight e Steven Hammond – condannati per incendio doloso a diversi acri di terra nel 2001. L’occupazione ha provocato 4 milioni di danni.
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