Dramma nell’Est dell’Ucraina, nel giorno di riapertura delle scuole: 11 persone sono morte e 9 rimaste ferite a causa di colpi di mortaio, sparati sul cortile di una scuola e su un autobus a Donetsk. In bilancio dell’attacco, attribuito dai ribelli all’esercito regolare del Paese, è ancora provvisorio: dopo neanche un mese di tregua, e un inizio di anno scolastico rimandato a causa dei danni agli edifici, ricominciano i bombardamenti sulla città che i separatisti cercano di sottrarre al controllo del governo di Kiev.
Sono rimasti illesi gli oltre 70 bambini che stavano per rientrare nelle proprie classi, dopo il prolungamento forzato delle vacanze: sono rimasti coinvolti, fra gli altri, un insegnante di scienze e un genitore. Subito dopo il primo colpo, i bambini sono stati portati nelle cantine della scuola usate come rifugio.
Pesante la reazione di Mosca, che accusa Kiev: gli attacchi, per il ministero degli Esteri russo, sono una “cinica e sfacciata violazione del diritto internazionale”. Il tentativo di sottrarre terra ai ribelli separatisi non si arresta, dunque, neanche dopo il cessate il fuoco, firmato il 5 settembre scorso: la scuola colpita, infatti, si trova a 4 chilometri dall’aeroporto della città.
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