Il premier turco Ahmet Davutoglu ha rimesso nelle mani di Erdogan il mandato per formare il nuovo esecutivo. Lo riporta l’agenzia di stampa internazionale Reuters citando un rappresentante del partito di maggioranza Akp che ha legato la decisione del primo ministro al fallito tentativo di formare un governo di coalizione.
Davutoglu aveva ricevuto l’incarico il 9 luglio scorso seguendo le indicazioni di formare una squadra che guidasse il Paese con l’Akp e il maggiore partito di opposizione, i socialdemocratici del Chp. Fallito questo primo tentativo il premier ha provato un confronto con il Partito del movimento nazionalista (Mhp) ma neanche questa alleanza è andata in porto. Si fa quindi sempre più concreta la possibilità delle elezioni anticipate. E mentre il Paese deve fare i conti con il duro conflitto interno dei curdi e dello Stato Islamico, l’ipotesi di tornare alle urne in questo momento aprirebbe una finestra all’Akp per ottenere la maggioranza utile a governare.
Al momento, in base a quanto previsto dalla legge, se entro il 23 agosto non si riuscirà a raggiungere un accordo, Erdogan potrebbe sciogliere il governo di transizione di Davutoglu e chiedere la formazione di uno nuovo per portare la Turchia alle elezioni anticipate in autunno.
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