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Trump ad Hanoi, tutto pronto per il vertice

Dopo Kim anche Donald Trump sbarca ad Hanoi, dove è arrivato per via aerea, pronto al secondo round di colloqui con il leader nordcoreano dopo la storica stretta di mano nel giugno scorso a Singapore. Ora è davvero tutto pronto in Vietnam per accogliere il vertice e per capire a che punto è la situazione dopo le convenzioni del documento comune sottoscrito nella città-stato. Ieri l'arrivo di Kim Jong-un in treno, al termine di un viaggio via terra di due giorni, era stato salutato con grandi onori alla stazione di Dong Dang, con il leader di Pyongyang che si era poi avviato verso Hanoi in auto, seguendo un percorso top secret. Sono stati tributati gli onori militari anche a Donald Trump ma questa volta all'aeroporto della capitale vietnamita, dove è atterrato con il suo Air Force One presidenziale con tutta l'intenzione di tornarsene negli Stati Uniti con sentori positivi, visto anche il messaggio di incoraggiamento lanciato su Twitter nella giornata di ieri, in cui invitata la Corea del Nord ad accantonare i progetti nucleari per diventare così una grande potenza economica.

Più tempo per i leader

Ma, al di là delle previsioni, l'incontro fra i due leader sarà incentrato soprattutto sul capire quale sia la situazione attuale in Corea del Nord dove, nonostante l'ottimismo di Trump e il silenzio pressoché totale ormai da un anno per quanto riguarda test missilistici vari, sembra che il percorso di denuclearizzazione non sia andato avanti come sperato dopo Singapore, specialmente secondo l'Intelligence Usa. Rispetto a giugno, però, Trump e Kim avranno modo di confrontarsi meglio e, soprattutto, più a lungo: sono cinque gli incontri previsti in queste giornate vietnamite, con il supporto dei rispettivi staff (Pompeo e Mukvaney per il presidente americano, due anche per il leader nordcoreano) e con più tempo a disposizione per confrontarsi sui temi preposti ma anche fra di loro, con maggiore approfondimento rispetto a 8 mesi fa. A ogni modo, il tutto appare in divenire: anche la conferenza stampa finale sembra incerta e, a quanto sembra, tutto dipenderà dal risultato che i due riusciranno a raggiungere al termine dei colloqui.

Mattia Damiani

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