Trump a Kim: “Il mio pulsante nucleare è più grosso”

Apoche settimane dal riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele, il presidente degli Stati Uniti continua la sua campagna (via Twitter) contro coloro che, a suo giudizio, ricevono aiuti finanziari dal suo Paese senza, per così dire, meritarlo. Dopo essersi scagliato contro il Pakistan, presunto Stato lassista per quanto riguarda la lotta al terrorismo, e le stesse Nazioni unite, schieratesi per la maggior parte contro la dichiarazione del Tycoon, ecco che anche la popolazione palestinese finisce nel mirino presidenziale, accusata di costare molti soldi inutili agli Usa: “Non è solo al Pakistan – ha scritto Trump – che paghiamo miliardi di dollari per nulla, ma anche per molti altri Paesi. Ad esempio, paghiamo ai palestinesi centinaia di milioni di dollari all'anno e non otteniamo alcun apprezzamento o rispetto. Non vogliono neppure negoziare un trattato di pace con Israele necessario da molto tempo”.

Intesa a rischio

Ma 'l'arringa social' del presidente Trump ha toccato anche un altro punto: “Noi abbiamo tolto dal tavolo Gerusalemme, la parte più dura del negoziato, ma Israele, per questo, avrebbe dovuto pagare di più. Ma con i palestinesi non più desiderosi di colloqui di pace, perchè dovremmo fare loro uno qualsiasi di quei massicci pagamenti futuri?” Il Tycoon, dunque, ha puntato il dito contro i palestinesi e la loro presunta volontà di rinunciare a qualsiasi risoluzione diplomatica verso Gerusalemme, nonostante gli Stati Uniti facciano parte del finanziamento dell'Agenzia Onu che fornisce assistenza a quelle popolazioni, peraltro in qualità di maggior donatore con 370 milioni di dollari versati nel solo ottobre 2016. Un'intesa che, come anticipato dall'ambasciatore Nikki Haley, potrebbe saltare.

La replica a Kim

Qualora davvero si optasse per la soluzione ventilata da Haley alle Nazioni unite, il clima di tensione in Medio Oriente potrebbe perlomeno accrescersi. L'amministrazione statuintense, a ogni modo, vorrebbe perseguire l'obiettivo anche a costo di lasciare campo libero a eventuali rischi, quali la crescita di un diffuso sentimento di anti-americanismo. In base a quanto stabilito da Trump, sono stati tagliati all'Onu 285 milioni di dollari per il 2018 e il 2019. Poi e' toccato al Pakistan per il suo “doppio gioco” con i terroristi: 255 milioni di dollari di aiuti in meno. Una chiosa, tuttavia, il presidente l'ha concessa anche sulla Corea del Nord e, nello specifico, sugli armamenti: “Il mio pulsante – ha detto il presidente Usa riferendosi all'esternazione del suo rivale –  è più grande e potente del suo. E il mio funziona”.