Nuovi cadaveri sono stati trovati nella città di Chilapa, in Messico. Secondo fonti ufficiali, le autorità messicane hanno trovato i resti di 11 corpi bruciati e crivellati di colpi d’arma da fuoco di grosso calibro. Le forze dell’ordine hanno anche dato notizia che le 11 persone di cui sono state ritrovate oggi i resti sono state anche decapitate e poi date alle fiamme, in quella che sembra l’ennesimo episodio di una guerra tra bande di narcotraffico rivali. Accanto ai resti delle 11 vittime – tutti ragazzi ventenni – è stato lasciato un biglietto con un messaggio diretto alla banda dei “Los Ardillos” (“gli scoiattoli”) con su scritto: “Ecco qui la vostra immondizia”.
Teatro di questo ennesimo massacro, a seguito di una sparatoria, una strada vicino la città di Chilapa. La località si trova nello Stato di Guerrero, dove il 26 settembre scorso, a Iguala, si teme siano stati massacrati 43 studenti su presunto ordine del sindaco e della moglie. Secondo la Procura federale, gli studenti furono uccisi dal gruppo di narcotrafficanti dei Guerreros Unidos, ai quali gli studenti sarebbero stati consegnati proprio dagli agenti della polizia municipale.
Il caso dei 43 studenti desaparecidos di Iguala farà cambiare la strategia del Messico contro la criminalità organizzata. Lo ha dichiarato in queste ore il Presidente messicano Enrique Peña Nieto annunciando in conferenza stampa un piano di 10 misure che comprende l’abolizione delle polizie municipali, legate troppo spesso alle gang malavitose. “Abbiamo dibattuto per anni come paese la creazione obbligatoria di corpi di polizia statale unica – ha dichiarato il Capo di Stato – ma finora non siamo stati in grado di metterlo in pratica”. Il programma, secondo parole del Presidente, permetterà di passare da 1800 polizie municipali “deboli” a “32 corpi di sicurezza statale solidi, affidabili, professionali ed efficaci”.“Le persone che sono scese in piazza in Messico e in altre parti del mondo, concordano tutte su un punto fondamentale: il Messico non può continuare così. E hanno ragione. Dopo Iguala, il Messico deve cambiare”, ha concluso il Capo di Stato.
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