Hossam al-Shennawy, ufficiale del Servizio di sicurezza e indagine dello Stato dei tempi di Mubarak conosciuto con il nome di “Mabahith Amn ad-Dawla” o “Ssi”, è stato assolto dall’accusa di aver torturato a morte un islamista nel 2011. La sentenza di un tribunale di Alessandria d’Egitto ha ribaltato il precedente verdetto del 2013, col quale al-Shennawy era stato condannato all’ergastolo in contumacia per la morte del salafita Sayyed Belal, accusato per un attentato dinamitardo con oltre 20 vittime. In precedenti vicende giudiziarie sullo stesso caso erano stati assolti due funzionari di polizia nel 2013 (Mahmoud Abdel Aleem and Ahmed Mostafa Kamel).
Il 24 febbraio inizia sempre ad Alessandria un nuovo processo a Osama Al-Konaisy, un altro imputato per la morte del salafita, cui nel maggio scorso era stata cancellata una condanna a 15 anni, ricorda il sito Daily News. La vittima era stata torturata per costringerla a confessare un coinvolgimento nell’autobomba che nel gennaio 2011 esplose davanti alla chiesa copta dei Due santi ad Alessandria causando 23 morti e 97 feriti. Il Ssi era il principale apparato di sicurezza e intelligence del ministero dell’Interno egiziano ma fu sciolto nel marzo 2011 e rimpiazzato dal servizio ‘Sicurezza della Patria’ (Al-Amn al-Watani).
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