Un partner, ma anche un rivale“. Nel giorno in cui entra nel vivo la visita di Xi Jinping in Italia, dall'Unione europea arriva un nuovo altolà sulla Cina.
Parole che sono il prodromo del prossimo incontro a tre Juncker-Merkel-Macron di martedì prossimo all'Eliseo. Vertice con cui si getteranno le basi del prossimo summit Ue-Cina, in programma il prossimo 9 aprile. Ma dal quale viene clamorosamente esclusa l'Italia.
La posizione della Ue resta chiara ed è proprio dal presidente della Commissione: “Per noi oggi la Cina è un concorrente, un partner e un rivale, esiste uno squilibrio commerciale e le asimmetrie creano squilibri, non possiamo costruire qualcosa di stabile sulla base di squilibri persistenti”. Manca la “reciprocità nei nostri scambi commerciali”, insiste, “e la concorrenza tra Cina e Europa non ha una base egualitaria“. Il mercato cinese non è “sufficientemente aperto ai prodotti europei”, ha aggiunto il capo dell'esecutivo Ue, chiedendo reciprocità negli appalti pubblici e ricordando che ad aprile entreranno in vigore le norme sul monitoraggio degli investimenti esteri nella Ue. Un tema delicato, su cui l'Italia si è astenuta, ma che per la Ue è “uno strumento importante che farà sì che l'Europa sia una economia aperta ma che allo stesso tempo esige dai suoi partner il rispetto delle stesse regole e degli stessi principi”.
Sulla Cina. ha proseguito Macron, “il tempo dell'ingenuità europea è finito” perché il Paese è tra “i rivali sistemici” dell'Unione Europea. “Questo risveglio era necessario” perché “da diversi anni abbiamo un approccio in ordine sparso e la Cina sfruttava le nostre divisioni”, ha detto ancora il presidente francese. Di posizione comune ha parlato anche Merkel: “Il premier italiano ci ha informato circa il contenuto del memorandum, e da quello che ci ha illustrato non ho critiche da fare”, ha detto la cancelliera. Ma con Pechino serve una “una posizione unica” tra i Paesi membri dell'Ue. E il colloquio a quattro di martedì prossimo all'Eliseo sarà un “segno delle strette relazioni tra Francia e Germania”. E un appuntamento che serve a parlare “delle sfide multilaterali”, in cui “era giusto coinvolgere anche la Commissione”.
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