Mosca rinuncia al progetto del gasdotto di South Stream e contro l’Europa Putin afferma durante una conferenza stampa a Instanbul: se Bruxelles “non vuole lo sviluppo del progetto South Stream, beh non sarà sviluppato”. Lapidario l’intervento di Alexej Miller, il ceo di Gazprom: “Il progetto è finito”. Il presidente turco ad Ankara ha risposto senza mezzi termini: “L’atteggiamento della Commissione europea è stato controproducente” riferendosi alle sanzioni per la crisi ucraina. “La posizione europea – continua – non favorisce gli interessi economici dell’Ue e danneggia la nostra cooperazione”.
Il capo del governo russo ha annunciato che la Turchia sarà uno dei primi a paesi a godere della nuova politica energetica. La capitale turca avrà uno sconto del 6% e vedrà aumentare gli approvvigionamenti di 3 miliardi di metri cubi. Il progetto di South Stream ha un costo di 16 miliardi di euro e vede l’Italia, la Francia e la Germania in prima fila con i rispettivi partner di Gazprom: Eni, Edf e Wintershall per i tedeschi. L’Unione Europea ha voluto specificare che la proposta del gasdotto non è tra le priorità del momento e che è necessario pensare al `Corridoio meridionale´ e alla “diversificazione delle forniture”. Mosca intanto risente della del ribasso dei prezzi del petrolio che con il crollo del rublo cade decisamente a picco.
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