Il Parlamento russo ha approvato in via definitiva, in terza e ultima lettura, il controverso progetto che prevede la demolizione, a Mosca, di 4.500 “krusciovke“, ossia gli edifici prefabbricati a cinque piani costruiti negli anni ’60. Il progetto prevede che le case popolari vengano demolite in circa 15 anni e, al loro posto, sorgeranno nuovi edifici.
A favore dell’abbattimento delle “krusciovke”, hanno votato a favore 399 deputati, due hanno espresso parere contrario, mentre uno si è astenuto. Il progetto di legge ora dovrà passare al vaglio del Consiglio della Federazione – il ramo alto del parlamento russo – e poi del presidente Vladimir Putin.
Poco prima che la Duma rendesse pubblica la sua decisione, diverse centinaia di persone si sono riunite fuori dalla sede del Parlamento russo per protestare contro il piano di demolizione delle case popolari. Secondo quanto riportato dalla testata online Rbk, la polizia russa ha fermato almeno 11 manifestanti. Tra di loro ci sarebbe anche Serghiei Mitrokhin, uno dei leader del partito di opposizione Iabloko. Le persone che sono scese in piazza a manifestare contro il piano, accusano il Comune di Mosca di fare gli interessi delle grandi compagnie dell’edilizia. Ad avvallare questi sospetti, c’è il fatto che nella lista degli edifici abbattibili ce ne sono alcuni in buone condizioni.
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