Tre persone sono morte e altre 15 sono rimaste ferite in seguito agli scontri tra la polizia e gli abitanti di Cotabambas e Grau, nella regione di Apurimac in Perù, che hanno protestato contro la realizzazione del progetto minerario Las Bambas. Gli agenti della Polizia nazionale hanno cercato di disperdere i protestanti riuniti nella zona e hanno arrestato 30 persone. Negli scontri anche otto poliziotti sono stati feriti e il ministro dell’Interno, Josè Luis Pérez Guadalupe, ha comunicato che due di loro sono in gravi condizioni. Secondo le informazioni riportate dai media locali, che citano fonti ospedaliere, tutti e tre i manifestanti sarebbero morti dopo essere stati raggiunti da colpi di arma da fuoco, presumibilmente esplosi dalle forze dell’ordine intervenute per sedare la protesta.
Nella giornata di domenica, un folto gruppo di persone si era riunito per protestare pacificamente contro la realizzazione della miniera all’esterno dell’area delimitata dalla compagnia MGM Limited, proprietaria del progetto. Nel corso della giornata un piccolo gruppo di manifestanti si è staccato dagli altri ed ha cercato di varcare l’area delimitata dall’azienda.
I poliziotti hanno risposto lanciando alcuni lacrimogeni e ciò ha fatto scatenare gli scontri. Da pacifica la protesta si è trasformata in violenta. I manifestanti hanno distrutto le istallazioni dell’accampamento dell’azienda e hanno lanciato pietre e oggetti, ferendo otto poliziotti. Approssimativamente, i manifestanti erano circa 10 mila e sono riusciti ad occupare l’accampamento nonostante fosse difeso da tre mila agenti della polizia. Questo tipo di proteste non sono una novità nella zona. In questo caso, da circa quattro giorni le persone stavano manifestando perché si arrivasse a costruire un dialogo tra le due parti e perché venisse rispettato il piano di impatto ambientale stilato dagli esperti.
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