“Penelopegate”, iniziano gli scandali nella campagna elettorale francese: indagata la moglie di Fillon

Ha già un nome il primo scandalo della campagna elettorale francese. Oltralpe lo hanno ribattezzato “Penelopegate“, dal nome della moglie dell’attuale candidato della Destra Francois Fillon e, almeno fino ad ora, favorito nella corsa all’Eliseo di primavera.

Il caso

La bufera sulla signora Fillon è scoppiata in seguito ad un articolo pubblicato dal Canard Enchainé, secondo il quale la compagna dell’ex premier avrebbe incassato per otto anni stipendi come assistente parlamentare del marito senza che risultino testimonianze della sua effettiva presenza sul luogo di lavoro. Inoltre, la Procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per appropriazione indebita e abuso di ufficio nei confronti di Penelope Fillon. Secondo il settimanale satirico la signora Fillon sarebbe stata remunerata per otto anni come assistente in Parlamento, incassando – in totale – circa “500mila euro lordi“. Impiegare un familiare come collaboratore parlamentare non è vietato. Ma – sostiene il Canard – una stretta collaboratrice di Fillon ha detto di non aver mai saputo che la moglie dell’ex premier lavorasse come assistente, né di averla mai incontrata.

L’ira di Fillon

“Sono scandalizzato dal disprezzo e dalla misoginia dell’attacco – ha commentato il candidato all’Eliseo -. Vedo che il tempo delle ‘fialette puzzolenti’ è aperto”. “Ho appreso dalla stampa l’apertura di un’inchiesta preliminare della procura nazionale finanziaria – ha scritto il candidato all’Eliseo in una nota diffusa dopo le accuse rivolte alla moglie -. Questa decisione particolarmente rapida permetterà di mettere a tacere questa campagna di calunnie e di porre fine ad accuse prive di ogni fondamento. Per ristabilire la verità voglio essere ricevuto nei termini più brevi dalla procura”. “Il fatto che fatti così vecchi e legali siano oggetto di una tale campagna, a tre mesi dal primo turno dell’elezione presidenziale, non può che stupirmi – ha concluso la sua nota Fillon -. Mi batterò affinché trionfi la verità per difendere il mio onore. Chi crede di colpirmi può stare certo della mia determinazione”.