A pochi giorni dall’attacco suicida che ha ucciso 58 persone, la Nigeria è nuovamente teatro di attentati kamikaze: una donna si è fatta esplodere in un centro di formazione per insegnanti, nello Stato settentrionale del Niger. Al momento non è giunta alcuna rivendicazione da parte di organizzazioni jihadiste, ma i sospetti cadono principalmente su Boko Haram.
La situazione è già insostenibile da tempo, ma continua a peggiorare. Per questo i vescovi hanno indetto un pellegrinaggio di preghiera ad Abuja come appello per il ritorno della pace nel Paese.
Le vittime dell’attentato sono almeno 10 e Boko Haram, il probabile responsabile della tragedia, è protagonista del secondo attacco in meno di una settimana.
L’organizzazione, attiva dal 2009, realizza attacchi sistematici soprattutto all’interno delle scuole, che secondo i suoi leader propinano insegnamenti “di stampo eccessivamente occidentale”.
Il pellegrinaggio di Abuja partirà stasera per concludersi all’alba di domani, momento culminante di questa iniziativa di preghiera, indetta dal presidente della Conferenza episcopale nigeriana, l’arcivescovo Ignatius Kaigama.
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